Il 26 dicembre 2015 è improvvisamente mancata Graziella Pomella.
Graziella è stata, fin dalla nascita della Fondazione, trenta anni fa, la “padrona di casa” dell’istituto, così la definiva il presidente Tamburrano di cui Graziella era l’apprezzata collaboratrice e al quale era legata da un grande affetto.
Insieme con lei ho vissuto il faticoso periodo iniziale, l’impegno per la crescita della Fondazione, il piacere dei successi. Il nostro gruppetto – Graziella, io, Marica Salvitti, Ilda Giuliani e Alfonso Isinelli – era unito oltre che dal lavoro da una calda amicizia.
Graziella era realmente la “padrona di casa” della Fondazione perché era lei che accoglieva chi frequentava a vario titolo la Fondazione ed era sempre lei che curava i rapporti esterni, con buona grazia ma anche, se necessario, con la dovuta fermezza.
Mancherà a chiunque l’abbia conosciuta.
Ai fratelli Lucio e Maurizio e agli amatissimi nipoti Vincenzo e Gianfrancesco, il ricordo e le più affettuose condoglianze.
Gianna Granati
Voglio aggiungere a questo ricordo il mio: la mia collaborazione con Graziella è cominciata prima della nascita della Fondazione, al Partito socialista ed è lì che ho apprezzato le sue doti e l’ho pregata di intraprendere insieme a me l’avventura – perché di una avventura si è trattato – della Fondazione, che deve tanto a lei se ha avuto un lungo successo.
Giuseppe Tamburrano