Il Corano e la violenza

corano-LUCIANO PELLICANI-

Non si può non leggere con il più grande degli sbalordimenti l’intervista a Michel Houellebecq che ha pubblicato il “Corriere della Sera” il 14 gennaio. In essa, l’ormai celebre scrittore francese afferma che egli , dopo aver “letto con attenzione il Corano” , è giunto alla conclusione che “la violenza non è connaturata all’Islam”.

Posto che Houellebecq abbia effettivamente letto il Corano , certo non lo ha fatto “con attenzione”.

Infatti, Maometto – dopo essersi proclamato ultimo messaggero di Dio ( Rasul Allah ) — non si limita a dividere il mondo in due territori : il Dar al-Islam e il Dar al-harb ( vale a dire, la Casa della sottomissione alla volontà di Dio e la Casa della miscredenza); afferma a più riprese che tra questi due territori non ci può essere pace fino a quando l’Islam non avrà trionfato su scala planetaria ; fino a quando, cioè, il territorio della miscredenza non sarà stato conquistato dai “veri credenti”. Talché il Dar al-kufr è anche il Dar al-harb, la Casa della guerra. E si tratta di una guerra santa, di una guerra voluta e ordinata da Dio. Come tale , essa è una “missione di Verità” tesa a distruggere la falsità ( Corano, VIII , 5 e 8) nel mondo intero , poiché – come recita un celebre hadith — ”Dio ha rimesso la Terra ai musulmani”. Obbiettivo proclamato : costruire , armi in pugno, una comunità retta da una autorità carismatica , unica interprete e custode esclusiva della Sharia – “la via che conduce alla fonte della Verità” — : la Umma islamiyya. Sul punto , le parole del Corano sono inequivocabili:

“Quando il tuo Signore disse, per rivelazione, agli angeli: io sarò con voi , rendete saldi quelli che credono, io getterò il terrore nel cuore di quelli che non credono , e voi colpiteli sulle nuche ( decapitateli) e recidete loro tutte le estremità delle dita. Questo dovranno soffrire , perché essi si sono opposti a Dio , e chiunque si oppone a Dio e al suo Apostolo ,sappia che Dio sarà violento nel punirlo. Questo è il vostro castigo, verrà detto loro, subitelo, perché per i miscredenti è destinato il tormento del fuoco” ( VIII, 12, 13 e 14). Donde l’imperativo categorico : “Uccidete i politeisti, ovunque li troviate, prendeteli prigionieri , assediateli e opponetevi ad essi…Combatteteli dunque; Dio li punirà, per mano vostra” ( IX, 5 e 14).

La guerra santa ( jihad fi sabili’llah) , dunque, contrariamente a quello che sostiene Houllebecq , fu concepita da Maometto come un dovere religioso ( arkan al-din). Ciò è tanto vero che – secondo un hadith trasmesso da Al-Bukhari alla posterità – il Profeta non esitò a fare questa pubblica dichiarazione : “ Mi è stato ordinato di combattere gli uomini finché non attesteranno che non vi è divinità all’infuori di Dio e che Maometto è l’inviato di Dio” ; e non esitò , altresì , a confessare : ”Vorrei lottare sul sentiero di Dio ed essere ucciso; e risorgere per essere ucciso ancora, e ancora risorgere”.

E’ da tenere costantemente presente che Maometto non ha inventato la guerra santa. Questa – formulata nella maniera più franca e brutale – si trova sia nella tradizione ebraica che in quella cristiana. E ciò accade perché il proprio delle religioni monoteistiche è la pretesa di essere portatrici della Divina Verità da cui discende logicamente il dovere religioso d’imporla con tutti i mezzi, anche con lo sterminio di massa. Solo grazie alla rivoluzione culturale realizzata dai neopagani filosofi dei Lumi l’Occidente ha posto fine all’Inquisizione con la quale il cristianesimo , in tutte le molteplici versioni, pretendeva di imporre il principio di ortodossia. Un principio liberticida , che negava quello che , a giudizio di Gaetano Salvemini e Karl Popper , è la base della civiltà in cui e di cui viviamo: il diritto di essere eretici . Ma è proprio l’Illuminismo che Houellebecq rifiuta ! Il che non può non rendere ancor più sconcertante il suo discorso .

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