GIUSEPPE TAMBURRANO

Un anno fa ci lasciava Michele Stumpo.

Muor giovane colui che al cielo è caro. Il cielo poteva attendere! Michele era caro anche a noi. Michele era un compagno. Di quelli veri: convinto che questo mondo è brutto e va cambiato. E che bisogna unirsi e combattere per cambiarlo. Socialista autentico, come Prampolini, come Turati, come Matteotti e come Nenni: una fede laica la sua.

Tanto forte che, nei tempi in cui viviamo sembrava ingenua. Invece, forse, era lungimirante: “la crisi è gravissima”. Rispondeva: “Se non ci muoviamo sarà sempre più grave”. E tutto quello che poteva fare fece, seza l’ombra dell’interesse personale: anzi pagando di persona.

Eravamo amici: la sua amicizia era una ricchezza per me. Non lo dimenticherò. E nessuno che l’ha conosciuto lo dimenticherà.