QUEL 10 GIUGNO 1924

matteotti 2Tra pochi giorni, il 10 giugno, ricorrerà l’89 anniversario dell’assassinio da parte di sicari fascisti di Giacomo Matteotti, primo martire della Resistenza. Assisteremo, come ogni anno, a rituali cerimonie dedicate a ricordarlo, come se la vita politica di Matteotti fosse concentrata tra il famoso discorso del 30 maggio alla Camera sulle violenze e sui brogli delle elezioni fasciste del 1924 e il suo rapimento il 10 giugno. Non sarebbe male che nelle cerimonie l’omaggio fosse reso sì al martire al quale vanno la nostra memoria e la nostra devozione, ma fossero ricordati anche il coraggio e l’integrità dell’uomo politico, esempio per tutti, per i giovani che si avvicinano alla politica e per i meno giovani che la politica già la fanno. Non mi risulta che Matteotti si sia mai espresso esaltando lo “spirito di servizio” verso il Paese – frase che ricorre spesso ipocritamente nell’assunzione di responsabilità da parte dei nostri politici – limitandosi ad operare con reale spirito di servizio e assumendosi realmente le responsabilità connesse alla sua attività, ispirando il suo lavoro a criteri di alta moralità.

Quando Giacomo Matteotti inizia la sua vita politica fa una scelta che lo pone in contrasto con la sua classe. Era un ricco agrario che sposò la causa dei contadini, dei diseredati, animato dalla fede nella giustizia sociale e nel riscatto degli esclusi che da plebe affamata e stracciona trasforma attraverso l’organizzazione di leghe e la scolarizzazione, in cittadini coscienti dei loro diritti.

E’ tanto consapevole delle sue responsabilità da accettarne le conseguenze fino al sacrificio della vita. Non per nulla così rispose a chi esaltava il suo coraggio nell’opporsi al fascismo: “ Ora preparate la mia orazione funebre”.

Ripeto, vorrei tanto che un simile esempio fosse ben presente ai giovani e a chi opera per la cosa pubblica. A nessuno si chiede il sacrificio della vita, ma onestà e coerenza, si.

 

Gianna Granati

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

3 thoughts on “QUEL 10 GIUGNO 1924

  1. Negli anni ’60 io feci il mio primo discorso da giovane militante e dirigente socialista, richiamandomi a Giacomo Matteotti,e al suo sacrificio. Un grande compagno coraggioso che pose il suo corpo, la sua vita e le sue idee alla causa della liberta’ e la giustizia sociale.

  2. Penso che chiunque abbia militato nelle file socialdemocratiche, il 10 Giugno si sia trovato a commemorare o alla commemorazione di questo grande martire………..ricordi…………oggi saranno quelli del PD a commemorarlo, noi non esistiamo più……peccato perchè quella sera anche nel più piccolo paesino della provincia di Pisa lo commemoravamo……………oggi lo commemorano quelli che ci chiamavano socialfascisti………..a proposito , ma alla festa dell’anniversario della fondazione della Socialdemocrazia Tedesca come mai non hanno invitati i socialdemocratici invece degli ex (si fa per dire ) comunisti ?

    1. Questo è il programma di iniziative che la Fondazione Nenni, con altre istituzioni, organizza per il 10 giugno.
      Non mi pare di vedere ex comunisti

      Il 10 giugno ricorre l’ottantanovesimo anniversario del rapimento e dell’uccisione di Giacomo Matteotti da parte di sicari fascisti.
      Come ogni anno, in quel giorno, la Fondazione Pietro Nenni, ricorda la figura di quello che fu il primo martire della resistenza al fascismo.

      Alle ore 10 si svolgerà in Lungotevere Arnaldo da Brescia, presso il monumento dedicato a Matteotti, la cerimonia commemorativa, organizzata insieme al Circolo Culturale Giuseppe Saragat e Giacomo Matteotti e alla Fondazione Giacomo Matteotti. Sono previsti gli interventi di Giovanna Granati e Angelo Sabatini. Sarà presente in rappresentanza del Governo, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi.

      Alle 15, presso la sala della Biblioteca della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza, organizzata insieme alla Fondazione Matteotti, dedicata esclusivamente agli studenti di scuole medie superiori di Roma e Provincia.
      Le relazioni saranno tenute da Carlo Ghisalberti, Angelo Sabatini e Giuseppe Tamburrano.

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