Quali spazi per un partito socialista riformista?

Il dibattito che si apre in Parlamento sui contenuti della manovra finanziaria, con i numerosi emendamenti annunciati sia dalla maggioranza che dall’opposizione, offre lo spunto per riflettere sullo spazio politico che esiste oggi per un partito socialista moderno e riformista.

Focalizzandoci sulle forze di maggioranza, il PDL appare sempre più allineato con le istanze di commercianti e professionisti, inadeguato nel combattere seriamente la piaga dell’evasione fiscale. Basti a tal proposito ricordare la poco coraggiosa proposta di riduzione della tracciabilità dei pagamenti da 3.000 a 2.500 euro, il contributo di solidarietà che colpisce di fatto solo i lavoratori dipendenti o ancora il recente stop imposto ad Equitalia nella riscossione dei tributi dei Comuni.

La Lega Nord continua a classificarsi come partito a vocazione fortemente territoriale –  forse l’unico con ancora un contatto ravvicinato con la propria base elettorale – e tuttavia proprio per questo incapace di poter esprimere coerenti politiche di respiro nazionale ed internazionale:  si pensi ad esempio al caso del rifinanziamento delle missioni militari all’estero o ancora alle recenti posizioni anti-europeiste (quote latte, immigrazione clandestina, etc.) che,  pure talvolta condivisibili nel merito, quasi mai lo sono sul piano del metodo.  

Alla Lega cominciano poi a contrapporsi forze speculari del meridione. Tali forze si vanno organizzando in un Partito del Sud che tuttavia, come per la Lega, nel permanere di politiche di carattere forzatamente nazionale, difficilmente potrà aspirare a conquistare fette maggioritarie dell’elettorato.

Passando alla minoranza, il PD appare sempre più come un partito alla ricerca di una propria identità, travagliato dalla perdita di consenso tanto al centro quanto a sinistra. Va poi sottolineato che lo stesso PD non è immune da spinte territorialistiche: ad esempio in Sardegna, dove recentemente il capogruppo del PD al Consiglio Regionale ha pubblicamente ipotizzato la nascita di un “autonomo” PD Sardo.

Il centro,  sempre più rifugio degli ex democristiani delusi da PD e PDL,  avendo da tempo perso l’esclusività del sostegno delle posizioni cattoliche, appare un coacervo indistinto. L’UDC di Casini, a cui comunque va il merito di essersi sottoposto ed aver superato la prova elettorale, predicando generiche politiche nazionali e di sostegno alla famiglia, prova a coalizzare senza tuttavia ottenerne la leadership, altre forze recentemente emerse in Parlamento, quali FLI, che tuttavia non hanno ricevuto il battesimo del fuoco elettorale.

A sinistra, i partiti comunisti sembrano incapaci di uscire da vecchie logiche e schemi che mal si conciliano con l’evoluzione del mondo, dove il comunismo o non esiste più o si identifica con lo statalismo.

Guardando quindi all’insieme dei principali partiti oggi esistenti,  emerge la necessità di un partito laico in grado di rappresentare, nelle più vaste sfere del vivere sociale,  gli interessi delle classi medie e della piccola e  media impresa. Un partito capace di favorire la crescita economica dell’Italia salvaguardando al contempo i diritti dei lavoratori. Un partito che, premiando il merito, riduca gli spazi per le rendite di posizione ed il consociativismo.

Un partito “socializzante”  , che risponda al bisogno di politica espresso dalla società e che, tramite un’ organizzazione  efficace, senza la necessità di identificarsi necessariamente in un leader carismatico, raccolga le migliori idee e rilanci l’iniziativa socialista.

Alfonso Siano

 

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

One thought on “Quali spazi per un partito socialista riformista?

  1. Solo i giovani possono formare questo partito. Sono solidali impegnati nel volontariato sociale, sono antirazzisti, vogliono una società fondata sul merito, sono pragmatici e non ideologici, sono antirazzisti , sono per i nuovi diritti civili , per le donne, per i gay,sono ecologisti ecc Si rifanno a Gandhi . a Maria Teresa di Calcutta, ad emergency , a Papa Woitylia, sono liberali e radicali. Non hanno radici, se non trovano radici ben profonde nella storia che possono dare un riferimento ideale e un programma politico rischiano di fallire come generazione: le solo radici possibili è il socialismo internazionale. Il nazista e razzista norvegese ha scaricato il suo odio contro la società multirazziale facendo una strage di giovani socialisti. Bisogna che ci siano dei predicatori che possano conquistare all’idea del socialismo i giovani.

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