Il caso Tedesco

Luigi Covatta  chiede la mia sul seguente post che ha pubblicato sul blog di Mondoperaio:

LE MANETTE IN PARLAMENTO

Che Alberto Tedesco sia stato un dirigente del PSI non mi interessa. Che sia colpevole o no lo stabilirà un processo. Che invece debba essere arrestato prima del processo è inammissibile. Non può più inquinare le prove. Non può più reiterare il reato. Difficilmente potrebbe fuggire. Nel suo caso, cioè, non si riscontra nessuna delle tre condizioni che giustificano la custodia cautelare. Per di più il Senato è chiamato a decidere dopo un anno dalla richiesta della Procura, formulata peraltro alla fine di una lunga inchiesta e non quando avrebbe potuto effettivamente evitare l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato.

Un Parlamento degno di questo nome respingerebbe la richiesta d’arresto all’unanimità. E non solo perché questa volta il fumus persecutionis è evidente. Perché va sanzionata una prassi che, anche con l’anticipazione della pena alla condanna, sembra non finalizzata all’accertamento della verità ed al controllo di legalità, ma al “riconoscimento politico” ed al “controllo di virtù”, come diceva Alessandro Pizzorno una decina di anni fa.

Questo “riconoscimento”, peraltro, la politica è ben pronta a concederlo, perché a sua volta ha ormai interinato le nuove regole del gioco, e va cercando un “riconoscimento” presso l’opinione pubblica. Si spiega così il gesuitismo della maggioranza, che a bella posta stila un parere suicida per salvare al tempo stesso la capra del garantismo peloso e i cavoli del Cavaliere, che non vede l’ora di avere compagni al duol in partibus infidelium; e così si spiega il microstalinismo dell’opposizione, disposta a sacrificare la libertà di un suo rappresentante per non entrare in contraddizione con la via giudiziaria alla deberlusconizzazione che sciaguratamente ha scelto. Se qualcuno non ha ancora capito perché in Italia l’amministrazione della giustizia ha bisogno di una riforma di sistema (e non di leggi, o di procedure, ad personam), col caso Tedesco è servito.

Luigi Covatta

Dò la risposta sul nostro blog per ampliare il dibattito

La riforma di sistema dell’amministrazione della giustizia? Quale? Credo che sia necessaria la riforma del sistema politico tout court. Ma chi la fa? Una nuova classe dirigente? Ma dov’è? Bisogna cercarla con un lavoro di minoranze e di generazioni. E noi possiamo, dobbiamo resistere e seminare per le generazioni future.

Giuseppe Tamburrano

fondazione nenni

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