L’Europa degli egoismi

 Dov’è la Comunità Europea? Una comunità è tenuta insieme dalla solidarietà. E se sono ridicoli i tentativi di Berlusconi e di Maroni di risolvere il problema soprattutto dei nord-africani con un pezzo di carta che li “legittimi” secondo il Trattato di Schengen a circolare liberamente sul territorio europeo, è cinico, del peggior egoismo nazionalistico l’atteggiamento di Francia e Germania che si attaccano alla lettera del Trattato per negare all’Italia l’aiuto comunitario. Noi abbiamo lo svantaggio di essere il punto di terraferma per lo sbarco di chi fugge dall’inferno e possiamo solo accoglierli o buttarli a mare. Francia e Germania possono contribuire, dovrebbero partecipare a questa opera umanitaria in omaggio ai principi fondativi dell’Europa – primo fra tutto il rispetto della persona umana – e al vincolo di collaborazione tra le parti dell’unità europea. Il “sacro egoismo” è l’appannaggio del nazionalismo: esso è veleno corrosivo in una entità sopranazionale.

Hanno dunque ragione gli euroscettici o gli eurocinici che l’Unione europea è una sovrastruttura che serve solo gli interessi economici dominanti?

L’Italia sta accumulando gaffes e umiliazioni. Obama, Cameron, Sarkozy, Merkel hanno tenuto un vertice in videoconferenza. L’Italia è stata esclusa. La Merkel si è unita alla Francia nel rifiutare l’interpretazione italiana del Trattato di Schengen. Eppure il ministro degli esteri Frattini aveva dichiarato che vi era una intesa italo-tedesca! All’inizio dell’intervento militare occidentale in Libia, autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, l’Italia era tiepida. Ora Frattini prospetta un intervento italiano in armi e soldati e sostegno della rivolta anti Gheddafi. Vorrebbe mettere una mano sulle risorse petrolifere libiche sulle quali ci sono già le manone francesi e tedesche.

Ahi! Povera Italia!

E tanto per restare sul tema dell’egoismo mi viene in mente il bonus, o la “buonuscita” che ha intascato Geronzi nel lasciare dopo un anno le Generali: 16,500 milioni di euro. Il suo predecessore Bernheim che è stato otto anni alla testa della società ha dichiarato che farà causa per un adeguamento del suo “trattamento di fine lavoro” e relativi arretrati. Su questi “vizi privati” è da leggere Sergio Rizzo sul Corriere della Sera del 10 aprile 2011.

Tutti uguali! I managers americani che hanno provocato il dissesto di tante imprese, soprattutto bancarie con la loro “finanza creativa” sono tornati al loro posto dopo che il contribuente ha colmato la voragine. E continuano imperterriti ad intascare le retribuzioni da favola.

Giuseppe Tamburrano

fondazione nenni

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