Risveglio arabo

 

Where does this end? si chiede l’Economist con riferimento alla crisi libica. E noi abbiamo capito meno del settimanale inglese. Le domande si affollano. Chi comanda? Ci sono trattative dietro le “linee”? Condotte da chi? Con quali finalità: lasciare Gheddafi, dimezzato, al suo posto o cacciarlo? Aiutare gli insorti? Ma chi sono? Sono d’accordo sui fini?

Non vorremmo che la sconfitta di Gheddafi sul campo lasciasse rovine, l’anarchia, la guerra civile e le manovre, dalla Francia alla Cina, per mettere le mani sul petrolio.

Se è necessario l’ONU faccia una risoluzione 1974 sullo scopo delle operazioni e sull’avvenire della Libia.

A noi sembra urgente che gli insorti siano organizzati militarmente, con una direzione politica che abbia chiari e condivisi i fini: che la nuova Libia sia opera anche, soprattutto dei libici.

E siamo sconcertati nel constatare che i giovani manifestanti di Tunisia ed Egitto non si uniscano ai ribelli libici: una sola bandiera del risveglio arabo.

E siamo stupiti che i tanti giovani tunisini e libici scappino da quelle zone verso l’Italia, verso l’abiezione, verso l’illusione del lavoro, invece di sbarcare a Misurata e combattere con i loro fratelli. Il Governo dovrebbe promettere ospitalità e lavoro a coloro che prenderanno il barcone non verso Lampedusa ma verso la milizia patriottica.

 

Giuseppe Tamburrano

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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