In tutti i Paesi che costituiscono il nucleo storico della Unione Europea esistono grandi partiti che si richiamano alla tradizione socialista, i quali, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, hanno avuto un ruolo decisivo nell’ allargamento dl perimetro borghese della democrazia liberale, adottando politiche finalizzate alla universalizzazione dei diritti di cittadinanza. Unica eccezione: l’Italia. Il che fa del nostro Paese una anomalia. Per di più, tale anomalia viene oggi presentata come una “virtù” e da più parti si afferma che è giunto il momento storico di sganciare la sinistra dalla tradizione socialdemocratica in nome di un partito democratico ritagliato sul modello americano. Un siffatto progetto porterebbe la sinistra italiana fuori dall’Europa e verso quell’assetto economico-sociale centrato sul laissez faire che ha trovato negli Stati Uniti la sua storica realizzazione. Con il risultato che la democrazia americana, oggi dominata da quelli che George Soros ha stigmatizzato come i “fondamentalisti del mercato” , si caratterizza per il fatto che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; in aggiunta, questi ultimi sono del tutto privi di protezione sociale, abbandonati alla spietata logica del mercato autoregolato. Un tale modello va energicamente rifiutato. E’ inaccettabile che la sinistra italiana recida le sue radici storico-culturali , che sono quelle della tradizione socialista, e imbocchi una strada – quella americana – che giustamente la sinistra europea nel suo complesso si rifiuta di percorrere per rimanere fedele ai suoi valori di base. Fra i quali , non c’è solo la libertà; c’è, anche e soprattutto, l’eguaglianza sostanziale. L’Italia ha bisogno di un grande soggetto politico organicamente legato al Partito socialista europeo: questa è la condizione essenziale per evitare che essa rimanga una anomalia . A ciò si deve aggiungere che la presenza di un forte partito laico-socialista rappresenta un indispensabile strumento di tutela dei valori che sono alla base del moderno Stato laico. Si tratta di un punto di particolare rilevanza nell’attuale congiuntura storica nella quale potenti sono le spinte fondamentaliste intenzionate a rispondere alla offensiva dell’Islam radicale opponendo integralismo a integralismo. Infine, la costituzione di un forte partito laico-socialista è di decisiva importanza per lo sviluppo della cultura dei diritti sui grandi temi della bioetica, della sessualità e dell’eutanasia.
Queste ci sembrano le ragioni essenziali per rivolgere all’opinione pubblica un invito pressante a sostenere le iniziative dirette a creare un a casa comune capace di ospitare nel suo seno tutte le forze di ispirazione laica e socialista.
Luciano Pellicani