– di GIULIA CLARIZIA-
Ieri, in occasione di una protesta contro il DDL Pillon portata avanti di fronte la sede del Primo municipio di Roma, dove il Senatore leghista stava partecipando a una riunione che discuteva il DDL stesso, alcune giovani donne attiviste sono state aggredite con insulti e strattoni da parte degli stessi partecipanti alla riunione.
Un fatto gravissimo compiuto da rappresentanti di un partito al governo contro chi esercitava il sacrosanto diritto di manifestare dissenso.
Ricordiamo che il Disegno di Legge che ha preso il nome del Senatore che lo ha presentato lo scorso agosto affronta le questioni dell’“affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”. Ovvero quello che accade ai figli quando la perfezione della famiglia tradizionale salta e due genitori decidono di separarsi.
La proposta prevede la suddivisione con l’accetta del tempo che i figli minorenni devono passare con l’uno e con l’altro genitore. Metà mese con uno, metà mese con l’altro. Di conseguenza, l’assegno di mantenimento verrebbe abolito poiché ciascun genitore si occuperebbe nella sua metà del mese del figlio, che avrebbe due domicili. Questo permetterebbe al genitore di pagare la parte che gli spetta senza che i soldi passino nelle mani dell’altro.
Per le coppie ad alta conflittualità si propone poi la mediazione obbligatoria di un esperto per seguire genitori e figli nel complicato processo di separazione, a spese però delle famiglie stesse.
Sembra quasi che il Disegno di legge voglia superare il cliché del figlio affidato alla madre, la quale percepisce l’assegno di mantenimento e lo utilizza per comprarsi una borsetta. Visto e considerato che la realtà è ben più complessa di così, non sembra davvero questo il modo di affrontare una questione così delicata come quella dell’affidamento dei figli, cioè attraverso un’intromissione all’interno delle famiglie e di come queste stabiliscono di gestire un momento complicato della loro vita, lasciando bambini e ragazzi che verosimilmente vanno ancora a scuola nell’instabilità di avere – almeno sulla carta – due case, cosa che potrebbe creare un’ulteriore destabilizzazione.
Torniamo dunque alla giornata di ieri, in cui tra l’altro il Consiglio Comunale di Roma ha votato a favore di una mozione presentata dal PD per esprimere contrarietà al DDL.
Nel corso della citata riunione a porte aperte, di fronte ai cori di protesta dei manifestanti contrari al Disegno di legge, uno dei gentiluomini seduti a tavola, innervosito, ha pensato bene di alzarsi e andare a spintonare una delle donne che teneva lo striscione con su scritto, fatalità del caso, “Giù le mani dalle donne”.
Se questo è il modo in cui i partiti di governo affrontano le legittime proteste, con insulti poco cavallereschi e tentativi di repressione fisica, stiamo veramente andando alla deriva.
Di seguito, il video di una testimonianza diretta dell’accaduto condivisa dal Partito Democratico.
* si ringrazia Rosa Ferraro per la foto