Salvini ci fa capire cosa sia l’analfabetismo funzionale

– di FEDERICO MARCANGELI-

Con il termine analfabetismo funzionale si intende l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. L’analfabetismo funzionale si concretizza quindi nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni a disposizione nell’attuale società”. Con queste parole Wikipedia spiega il concetto di analfabetismo funzionale, una forma moderna di quello che era il concetto classico del termine. In un’epoca in cui le informazioni sono veicolate su un numero infinito di media e sono fruibili da tutti, l’analfabeta è colui che non riesce ad estrapolarle correttamente e contestualizzarle, fraintendendone il contenuto. Sia chiaro, non stiamo parlando di stupidità, ma di una limitata capacità di comprensione.
Un esempio di questa problematicità dell’epoca digitale ce l’ha data oggi il nostro prestigioso Ministro dell’Interno che, nel commentare un articolo di Gilberto Corbellini (professore ordinario di storia della medicina e bioetica alla Sapienza Università di Roma, nonché direttore del “Dipartimento di scienze sociali e umane, patrimonio culturale” del Consiglio Nazionale delle Ricerca) ha completamente “lisciato” il punto dello stesso. Ora, non volendo credere che Matteo Salvini commenti articoli senza prima leggerli, immagino che il problema sia relativo alla comprensione dello stesso.

Cattura

Partiamo dal commento del Leader leghista:
Qualche “scienziato” vorrebbe farvi inalare una sostanza, la ossitocina, per accogliere meglio gli immigrati clandestini e fare donazioni.

Quando la realtà supera la fantasia…
Roba da matti!
P.s. Ma pensano che gli italiani siano scemi?

Questa sostanza è un ormone che si trova in alimenti “pericolosissimi” quali il latte materno. Insomma una roba di cui aver molta paura. Tralasciando l’ironia (visto che c’è poco da ridere riguardo a questa situazione), l’articolo di Corbellini (che vi invito a leggere qui) dice tutt’altro. In primo luogo non si fa alcun riferimento alla somministrazione di sostanze per modificare i comportamenti umani, ma si compie un’analisi sociale italiana, richiamando anche ad un esperimento effettuato in Germania sul tema dell’altruismo verso i rifugiati. All’interno si spiega la relazione tra xenofobia e ossitocina, spiegando che però questa non serve a nulla nei soggetti mal predisposti nei confronti del diverso: “l’ossitocina non aveva effetti su individui con atteggiamenti difensivi o ostili verso i migranti: questi donavano poco sia agli abitanti del luogo sia ai migranti. L’ossitocina da sola non genera la generosità e l’altruismo”. Alla luce di ciò, l’inalazione dell’ossitocina, non renderebbe meno razzisti gli italiani. Queste parole fanno capire la totale mancanza di comprensione del testo da parte di Salvini (o di chi per lui abbia letto il testo) o la volontà di strumentalizzarne il contenuto (visto che in pochi saranno andati oltre il titolo del post). L’unica azione che ha avuto effetto in questo esperimento è stato l’abbinamento di ossitocina e la consapevolezza che altri soggetti fossero stati generosi nei confronti dei rifugiati. Questo significa che la pressione sociale, abbinata alla somministrazione di ossitocina, ha portato ad un atteggiamento più aperto nei confronti del diverso. Inutile dire che, chiunque sappia come funzioni un esperimento, ben comprende che questi effetti sono ottenuti in ambienti estremamente controllati e sono irriproducibili su larga scala. Può sembrare inutile specificarlo, ma pare che anche le ovvietà siano diventate non ovvie con il governo giallo verde.

Rimane il fatto che un Ministro dell’Interno sembri non discernere correttamente un articolo estremamente chiaro, utilizzandolo per raccogliere qualche like su Facebook ed alimentando ancor di più l’astio contro gli ultimi.

federicomarcangeli

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