-di MAGDA LEKIASHVILI-
La Foundation for European Progressive Studies (Feps) raggiungeil dodicesimo anno di attività mentre oggi sta ospitando i suoi partner europei a Bruxelles. Nell’occasione dell’Annuale Assemblea Generale, il presidente Maria Joao Rodriguespresenterà un rapporto riguardo gli obiettivi raggiunti, successo comune di tutti i suoi 68 membri, tra cui c’è anche il nome della Fondazione Pietro Nenni.
Da quando la Feps ha eletto come nuovo presidente Rodrigues, la fondazione è passata alla fase successiva dello sviluppo, continuando a crescere come un think tank affermato sulla scena europea. Siccome l’anno scorso si è rivelato essere un altro passaggio per la trasformazione del panorama politico europeo, anche i movimenti progressivi sono nella fase di transizione. In questo clima politico la Feps ritiene che il rinnovamento della socialdemocrazia sia una priorità assoluta. Perciò aveva pianificato la sua agenda annuale attraverso proposte strategiche per i progressisti per “diventare il movimento del futuro”. Anche nel 2019 la Feps risponderà alle esigenze politiche e con i propri partner cercherà di intraprendere una riflessione intellettuale aservizio del movimento progressista, “al fine di rafforzare e promuovere i principi fondamentali dell’Unione Europea”. Vale a dire: libertà, uguaglianza, rispetto dei diritti umani e della dignità umana.
La Fondazione, con i suoi collaboratori, durante l’Assemblea,adotterà la bozza del programma quadro annuale del 2019. Il documento ben pensato e adattato alla realtà politica di oggi parla di una grande illusione. Il fatto è che sta emergendo un pensieroalternativo che si basa su una falsa premessa, secondo la quale sarebbe possibile ritirarsi verso comunità locali e nazionali. Soprattutto sarebbe possibile “nascondersi dietro confini impregnati e forgiare una sorta di società chiusa”. Ma coma abbiamo detto, una grande illusione.
“Abbiamo bisogno di una forte Europa sociale progressista e di un centro-sinistra che dobbiamo unire in uno sforzo intellettuale per inquadrare un diverso tipo di dibattito prima delle elezioni europee del 2019. Essendo percepiti come centrosinistra tradizionali, dobbiamo lavorare sodo per continuare a modernizzarci e proporre nuove alternative. Dobbiamo ripristinare la credibilità e riconquistare la fiducia dei cittadini, chiedendo loro sostegno e un mandato per governare. Solo così saremo in grado di riguadagnare l’iniziativa e invertire le tendenze, trasformando le suddette perturbazioni in momenti di trasformazione”- dice il documento.
Tra i soci principali per intraprendere questo percorso c’è anche la delegazione della Fondazione Pietro Nenni, che già durante l’anno 2018 ha contribuito al raggiungimento di obiettivi condivisi. Lavorando insieme sono stati condotti a Roma i dodici seminari di formazione, Go Beyond: Youth, Culture, Labour, Democracy. Laprima edizione di questo ciclo voltava ad affrontare una serie di questioni sociali, economiche e politiche che riguardavano l’occupazione giovanile in Italia e in Europa in generale. Mirava a coinvolgere giovani portatori di diverse esperienze formative e lavorative, come giornalisti, rappresentanti delle organizzazioni non governative, studenti e giovani membri dei partiti politici. Proprio perché l’interesse per il progetto è stato alto si terrà da settembre un nuovo ciclo di Go Beyond e ovviamente laFondazione Pietro Nenni con la collaborazione della Feps offrirà ai partecipanti un percorso aggiornato. D’altronde i giovani sono al centro dell’attenzione anche per di questa fondazione.