Lavoro, libertà e giustizia sociale: il VII Congresso della Uil di Roma e del Lazio

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

I bambini del Coro Music’s Bridge. Sono loro ad aprire il VII Congresso della Uil di Roma e del Lazio. Un pomeriggio caldo nella bellissima sala dell’Hotel Midas. Agli ospiti e ai congressisti prima di entrare in sala viene dato un braccialetto rosso. Simbolo dell’impegno contro la violenza sulle donne. Un inizio tutto dedicato a quelle donne vittime di violenza e di soprusi. Dedicato a quelle donne costrette a vivere nel silenzio. Poesie, racconti e un paio di scarpe rosse che la segretaria regionale Laura Latini si è tolta sul palco. La Uil di Roma e del Lazio c’è. Come sempre, in prima fila.

Lavoro, libertà e giustizia sociale. Lo slogan di questo Congresso e i temi centrali del discorso di Alberto Civica, segretario generale. Una citazione di Sandro Pertini apre il discorso e riempie la sala. “Per me libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile. Non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà”. Lavoro, immigrati, donne e pari opportunità i temi affrontati da un preciso e puntuale Alberto. Merita inoltre di essere evidenziata la volontà della Uil di Roma e del Lazio riguardo il gioco d’azzardo. L’impegno di vietare ogni tipo di pubblicità su radio, televisioni e ogni tipo di media. 

In una sala attenta e silenziosa il segretario generale continua affrontando il tema degli infortuni sul lavoro. Un lavoro iniziato a Prato e in piazza San Giovanni. 308 mila lavoratori vittime di infortuni sul lavoro. Il segretario generale si concentra poi sull’analisi dei territori. Poco tenero il commento sulla giunta capitolina e la questione multiservizi. Un atteggiamento critico quello della Uil  nei confronti di una amministrazione che non dialoga con i sindacati (anche perché sembra difficile trovare l’Assessore con cui dialogare). Motivo per cui Cgil, Cisl e Uil si ritroveranno insieme il 6 giugno sotto al Campidoglio. Trasporti e rifiuti e sanità gli altri tasti dolenti della città di Roma affrontati con attenzione e spirito critico da un bravissimo Alberto Civica. “Abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei lavoratori; di quel 70% che votano Uil, Cgil e Uil”. A seguire l’intervento del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. L’importanza dei corpi Intermedi e i traguardi della Regione Lazio al centro della sua attenta analisi. La crisi politico – sociale che diviene anche crisi economica, lavorativa e quindi aziendale, alla violenza sulle donne, alle discriminazioni, fino alle emergenze con cui si confrontano la nostra regione e soprattutto la Capitale e l’Europa. I temi affrontati dai segretari di Cgil e Cisl e dal segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo.  Puntuale e preciso l’intervento del segretario generale della CES, grande amico della Uil, Luca Visentini. Europa e sfide per il futuro in un sindacato che rischia di perdere di credibilità i punti principali. 

Le conclusioni sono affidate al Segretario generale, Carmelo Barbagallo. “Un coro di bambini all’inizio del Congresso ci ha ricordato che è per loro che dobbiamo lavorare. Ed è da loro che dobbiamo iniziare per diffondere la cultura della non violenza”. Inevitabile un riferimento alla situazione politica attuale. “La Uil lavorerà sul merito come ha sempre fatto ma non è disponibile ad un Monti- bis” le parole del Segretario generale.  Un intervento fiero di un capofila di un sindacato che cambia, che va in mezzo alla gente e che raddoppia i voti nelle elezioni delle RSU. Di un sindacato che parla con i lavoratori, non ai lavoratori. 

Valentina Bombardieri

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