Nasce l’Accademia Mario Zagari

-di BRUNO BUGLI e PASQUALE LINO SACCÀ*-

L’Accademia, intitolata a Mario Zagari, riconosce e ripercorre il ruolo storico degli Europeisti, che nelle Istituzioni Europee ed in Europa hanno sostenuto l’affermarsi di una Pace democratica tra popoli in parte diversi, convinti anche che la sfida o il dialogo è tra Continenti. Zagari oltre ad essere un riferimento per i socialisti Europei aveva aperto alla Cina ed ai Paesi in via di sviluppo: un esempio che la Storia fa bene a ricordare. Ma la Storia va letta guardando al futuro ed a come colmare i ritardi.

Nell’età dell’Euro, non potendo svalutare, la ricerca innovativa migliora il prodotto ed il ciclo produttivo cosi da poter essere competitivi non solo nel Mercato Unico, ma anche in altri Continenti. In questa breve sintesi sta la scelta di richiamare: “La Ricerca interdisciplinare e l’Innovazione nel dialogo intercontinentale”, consapevoli che lo stesso sostantivo (ricerca) include l’informazione e la formazione così come si legge nelle finalità dell’Accademia. Altro elemento, l’attenzione al sociale, confermata dal recente vertice di Goteborg, così da motivare o rilevare l’importanza di aver coinvolto la Fondazione Buozzi nel dialogo sociale con una corretta informazione ed una formazione interdisciplinare. Certamente, il Network dei prof J. Monnet promosso sul finire degli anni ottanta  ha permesso di portare nel Mondo Accademico l’Europa vissuta di Brux; E’ questa Europa che spesso non viene percepita non tenendo nella giusta considerazione il lavoro dei funzionari che seguono i dossier che precedono le decisioni delle Istituzioni Europee e che riguardano tutti i cittadini dell’Unione.

In questo contesto di conoscenze, l’Accademia con un proprio Comitato Scientifico  di professori emeriti, che hanno dedicato parte della loro vita ad imparare a conoscere le Istituzioni dell’Unione, aiuta ulteriormente a riflettere sulle politiche comunitarie, distinguendo bene le priorità e le risorse proprie avulse dai paradisi fiscali per una sovranità Europea, che colmi il deficit democratico e consenta anche di rendere l’Adriatico con l’adesione dei “balcani” un Mare “nostrum”; Così parleremo con Oviedo e Vivir Europa, con Malta ed il Mediterraneo, con Sofia ed il Mar Nero per andare oltre l’Accademia di un singolo Stato e coinvolgere altre Fondazioni del mondo laico e cattolico, in continuità con la Storia della Uil, sindacato dei cittadini, in una Unione che con Maastricht si è dotata di una  propria cittadinanza Europea.

Ricerca, quindi, per colmare i ritardi e superare i confini di un Mercato Unico di oltre 500 milioni di consumatori, ma non sufficiente, rispetto ad altri Continenti ed in un mondo globalizzato che si avvia a raggiungere i dieci miliardi di consumatori, avendo ben presente l’obiettivo di attutire e di superare le disuguaglianze che vivono i cittadini.  Pertanto, diamo preminenza alla ricerca, che cura l’informazione e la formazione in una Europa digitale per cogliere le opportunità dell’Unione, partecipando attivamente a democratizzare le Organizzazioni internazionali. Ne consegue che l’Accademia con un suo regolamento, che riprende, quale organo, l’iter logico giuridico della Fondazione Nenni e le tematiche della Buozzi, ha le potenzialità e le risorse umane qualificate per contribuire e dare un futuro ai giovani, in continuità al lavoro svolto ed alle motivate adesioni.

  • Bruno Bugli, Presidente dell’Accademia e Pasquale Lino Saccà, coordinatore del Comitato di Studi Scientifici

 

fondazione nenni

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