Al via il secondo Congresso Nazionale della Uiltec

-di PIERLUIGI PIETRICOLA-

Napoli. E’ una giornata mite e lievemente uggiosa. Nei pressi del porto, al Terminal Molo Angioino della Stazione Marittima sta per aprirsi il congresso della UILTEC. Un momento importante di confronto, di analisi sullo stato attuale della situazione economica e politica italiana, ma anche di previsione di quelli che potrebbero essere i risvolti futuri e possibili del nostro Paese.

In una controversa fase storica, così piena di incertezze, dove la politica sembra non garantire più una programmazione strutturale e ragionata al fine di migliorare le sorti del mondo produttivo, tornare a parlare di investimenti nel settore dell’industria chimica e tessile – che, storicamente, sono stati i volani della nostra Seconda Rivoluzione Industriale all’epoca del governo Giolitti – costitusce uno snodo di  riflessione e analisi critica di un certo peso.

Non a caso, la sala dove avrà luogo il congresso è già gremita di persone: ciò a testimonianza di quanto importante siano i settori produttivi rappresentati dalla UILTEC, non solo sotto un profilo meramente sindacale, ma soprattutto dal punto di vista dell’opinione pubblica.

Paolo Pirani, segretario della UILTEC, nella relazione che esporrà fra qualche ora, parlerà dell’importanza del sindacato nell’ampio contesto europeo odierno, e di come fondamentale sia tornare a parlare di sicurezza sul lavoro, di una nuova politica fiscale più giusta ed equa nei confronti dei dipendenti e che sia in grado di dar vita a risorse da reinvestire, di contrattazione quale elemento centrale nell’attività del sindacato.

Un congresso, in sintesi, che porrà al centro della riflessione e della discussione il mondo del lavoro coi vari suoi addentellati. E che si viene a collocare in un contesto cittadino significativo, luogo qualche mese fa di un momento di tensione fra Giovanni Sgambati (Segretario Generale della UIL Campania) e il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris sul diritto di assemblea da parte dei dipendenti del comune.

Giornate che, a ben pensarci, potrebbero rivelarsi utili; anche per offrire ottimi spunti di riflessione per la stesura di un programma di governo realmente concreto e realizzabile che non si traduca – come quasi sempre è avvenuto – in promesse mancate.

pierlu83

Rispondi