Buon compleanno cellulare! Quarantacinque anni fa la prima telefonata

-di FEDERICO MARCANGELI-

L’ingegnere Martin Cooper non dirà molto alla maggior parte delle persone, ma in realtà è stato tra i fautori della moderna telefonia mobile.

Il 3 aprile 1973 testò davanti a numerosi giornalisti il suo prototipo di cellulare, chiamando per la prima volta nella storia da un telefono portatile non collegato alla rete.

Il suo (e di Motorola) Dyna-Tac non era però così facile da trasportare. Il peso di 1.5Kg lo rendeva poco idoneo al trasporto e la sua batteria da soli 30 minuti di autonomia (dopo 10 ore di ricarica) non era certo all’avanguardia. Però il reale significato di questo prodotto risiede in quel che rappresenta.

Non a caso infatti la chiamata aveva come destinatario il capo ricerca di Bell Labs (società di telecomunicazioni fondata da Graham Bell) Joel Engel.
Una beffa per l’azienda di proprietà di AT&T (colosso delle comunicazioni USA), bruciata sul finale da Motorola (società per la quale Cooper lavorava). Da tempo infatti i due colossi si rincorrevano per lanciare il prima possibile questo prodotto, ma a spuntarla fu la seconda.

Il sistema di comunicazione mobile (inventato pochi anni prima da AT&T) sfruttava delle ricetrasmittenti collegate alle linee telefoniche fisse, attraverso le quali far rimbalzare il segnale (di cella in cella) senza tenere occupato il canale. In questo modo più apparecchi potevano sfruttare la singola linea.
I primi servizi disponibili per soggetti privati furono rilasciati in Giappone ed a Chicago pochi anni più tardi (1979).
In oltre 40 anni i cellulari non solo si sono evoluti, ma hanno cambiato totalmente la loro natura. Da semplici apparecchi di comunicazione verbale si sono trasformati in computer “da mano” in grado di racchiudere delle funzioni inimmaginabili all’epoca.

O forse è proprio questo il sogno di Cooper? Infatti l’idea stessa di telefono portatile gli venne guardando una puntata di Star Trek, quasi a presagire la futura evoluzione di questo strumento.

Secondo l’inventore non siamo però arrivati ancora alla fine dell’evoluzione per questo oggetto. In un’intervista a Repubblica.it dichiarò infatti: “La collaborazione è rivoluzionaria, essere disponibile, poter studiare o lavorare in qualsiasi momento dovunque sei, questo è rivoluzionario. Gli smartphone evolveranno in questa direzione e la rivoluzione che potranno portare sarà incalcolabilmente più grande, perché potrebbe cancellare l’idea di povertà, potrebbe portare l’educazione e la cultura li dove oggi non arrivano. L’altro cambiamento radicale credo avrà a che fare con la medicina Il sistema sanitario oggi è basato sulle cure che si ottengono una volta che una persona si ammala. E’ un sistema inefficiente. La comunicazione wireless ci potrà consentire di avere dei sensori che saranno in grado di comunicare le nostre condizioni di salute in maniera costante, e far in modo di evitare di ammalarci”. A distanza di 3 anni da questa affermazione i primi accessori da smartphone legati alla salute già sono emersi. Chissà se proprio questo sarà il futuro di quello che era un “semplice” telefono portatile.

federicomarcangeli

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