Non giocare a nascondino su Embraco

-di ANTONELLO DI MARIO-

Sono 497 i lavoratori dello Stabilimento Embraco di Riva di Chieri in provincia di Torino che rischiano il posto di lavoro.
La società brasiliana di proprietà del gruppo Whirlpool che produce elettrodomestici lo scorso dieci gennaio aveva annunciato di voler trasferire la produzione in Slovacchia e di mantenere in Piemonte solo la parte commerciale.
Da qui le tante iniziative per far recedere l’azienda dalla decisione presa:manifestazioni sindacali,incontri pubblici,riunioni ministeriali, passaggi televisivi e radiofonici, addirittura una presenza dei lavoratori sul palco del Festival canoro di Sanremo ed un’udienza degli stessi da parte di Papa Francesco a Roma.
Fino ad oggi non c’è stato niente da fare, se non un flebile spiraglio aperto dalla dichiarazione della portavoce della proprietà dello stabilimento in questione.
“Embraco- ha detto Vanessa Costa all’agenzia di stampa Ansa- e’ consapevole delle proprie responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e si impegna a lavorare in stretta cooperazione con i rappresentanti sindacali, le autorità di governo e locali al fine di trovare soluzioni adeguate e praticabili per tutte le persone coinvolte”.
Domani il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sarà a Bruxelles con una delegazione dei lavoratori dell’Embraco per sensibilizzare le istituzioni europee. In programma un duplice appuntamento, alle 10 un incontro con il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, e intorno alle 12 uno con una delegazione di parlamentari europei.
Il ministro dello Sviluppo economico,Carlo Calenda, aveva annunciato che esisteva un azienda straniera intenzionata a rilevare lo stabilimento, ma che avrebbe fornito in seguito dettagli precisi al riguardo, dopo un’attenta azione di “scouting”da parte di Invitalia.
Per la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager, “la questione di Embraco e’ una cosa seria e la Commissione valuterà se le regole sugli aiuti sono state rispettate, ma non diamo giudizi prima di conoscere i fatti reali”.
I sindacati rimangono scettici.
Venerdì prossimo a Torino Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, insieme ai leader metalmeccanici di Fim,Fiom e Uilm (Francesca Re David, Marco Bentivogli e RoccoPalombella), terra’ un’assemblea pubblica con le tute blu torinesi. Il tema dell’assise sindacale e’ “Per il lavoro, dalle crisi aziendali al rilancio di una politica industriale nel territorio”. La vicenda Embraco sarà al centro della discussione, al punto che già si sta lavorando ad uno sciopero generale dei metalmeccanici di Torino e provincia a cui aderiranno tutte le categorie sindacali dell’industria. La data ipotizzata al momento e’ quella di martedì 13 marzo.
Una cosa e’ certa:i sindacati sono consapevoli che non si riuscirà a determinare un “dietrofront” all’Embraco se non si riuscirà’ a coinvolgere direttamente nella vertenza la capogruppo Whirlpool.
Dario Di Vico proprio oggi riassumeva questo concetto in un efficace tweet mattutino: “Non so se per la vicenda Embraco- ha cinguettato l’inviato speciale del Corriere della Sera- si è aperto un vero spiraglio, ma il coinvolgimento diretto di Whirlpool in Italia e’ una ‘conditio sine qua non’. Giusto per non giocare a nascondino”.

 

 

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