Cinquant’anni fa se ne andava un grande socialista: Pietro Mancini

-di ANTONIO TEDESCO-

Cinquant’anni fa, il 19 febbraio 1968, moriva uno dei padri del socialismo italiano: Pietro Mancini.

Nato nel 1876 a Malito, piccolo comune montano in provincia di Cosenza, fu tra i promotori, nel 1904, del primo circolo socialista nel capoluogo calabrese.  Consigliere comunale dal 1907, nel 1921 diventa il primo deputato socialista della Calabria.

Con l’avvento del fascismo fu oggetto di aggressioni e in seguito alle leggi fascistissime assegnato al confino prima a Nuoro e poi a Gaeta. Scontata la pena si dedicò alla professione forense ma conservò sempre la sua fede socialista. Dopo la caduta del fascismo fu tra i protagonisti della ricostruzione del partito, nominato Prefetto di Cosenza e nel 1944 Ministro nei governi Badoglio e Bonomi ed infine eletto all’Assemblea costituente con il PSIUP.

Per una biografia sintetica ma accurata, con numerosi riferimenti bibliografici e archivistici, si rimanda allo scritto di Paolo Mattera sulla Treccani (clicca qui)

Con Nenni ebbe sempre un profondo rapporto di amicizia, stima e ammirazione.  Di seguito una lettera di Mancini a Nenni nel 1948 dall’Archivio storico della Fondazione Nenni:

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fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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