-di GIULIA CLARIZIA-
Era il 1975, il 29 settembre. La voce e le parole di Fabrizio De André risuonavano al Pincio. Il “cupolone” sullo sfondo e la poesia nell’aria. Noi che non lo abbiamo vissuto, possiamo solo immaginarlo. L’occasione era quella della festa dell’Unità. I tempi, erano quelli in cui si faceva politica, nel senso ampio del termine, anche con la musica.
Ieri sera, la terrazza del Pincio ha di nuovo vibrato dei versi di Faber. Le voci erano centinaia. A tratti un po’ scoordinate, forse un po’ stonate, ma cariche di entusiasmo e passione.
Per festeggiare il compleanno del grande cantautore, dopo il successo di un evento simile organizzato in occasione dell’anniversario della sua morte lo scorso gennaio, alcuni ragazzi hanno deciso di lanciare un appello sui social e replicare in occasione del suo compleanno. L’intento è stato quello di trovarsi insieme e festeggiare l’immortalità di Faber cantando e suonando le sue canzoni.
Riccardo Iaconelli, uno degli organizzatori dell’evento, ci ha raccontato che la proposta di riunirsi a Roma è nata quasi per caso, dallo spunto di una simile tradizione consolidata a Milano sin dai tempi della morte di Faber nel 1999. Un fan del cantautore, infatti, propose in diretta su Radio Radicale di riunirsi a piazza Duomo per salutare De André con le sue canzoni. Da allora, non si è più smesso di farlo.
Quest’anno Riccardo, originario di Milano, ha proposto ai suoi amici di organizzare una serata simile a Roma, ed il successo è stato clamoroso.
In un clima gioioso, innaffiato dalla giusta dose di vino, si è aspettata la mezzanotte e si è andati avanti finché la pioggia e la notte non hanno deciso che era arrivato il momento di smettere.
Secondo Riccardo, De André non si potrebbe far rivivere che in questo modo, attraverso “cantate anarchiche spontanee auto-organizzate”, dove si condividono piccole grandi cose in maniera sincera: una birra, una pizza, la propria abilità con uno strumento, semplicemente una serata.
Ed ecco dunque che grazie a una buona idea e alla buona volontà di diffondere l’invito il più possibile, Fabrizio De André ha di nuovo fatto emozionare, seppur in maniera diretta.
In un clima come quello di oggi, in cui l’individualismo e la superficialità sono dilaganti, momenti come quello di ieri assumono un valore sociale che va al di là della nostalgia nei confronti di un grande artista.
“Per sempre coinvolti”, ti auguriamo buon compleanno, Faber.