-di MANUELA CIPRI-
“La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, è questo il titolo della canzone Max Gazzé, presentata alla 68esima edizione del Festival di Sanremo. Il testo è ispirato a un racconto popolare di una cittadina pugliese Vieste, che nella spiegazione usuale e trasparente sembra che derivi dalla composizione dell’espressione via dell’est essendo il paese geograficamente più a est nella regione garganica, secondo altri il nome avrebbe la sua origine dal viesta o vesta, come riportato nel Catalagus Baronum (1150- 1168) , tenet medietatem Vetri. Il toponimo richiama facilmente un personale antico Vesta omofono di quello della divinità latina che ha come radice vest- da cui dipende anche l’etnico di Vestini, antica popolazione, stanziati in territorio abruzzese.
Torniamo alla leggenda riportata dal testo di Max Gazze , la storia di un pescatore Pizzomunno, che resiste al coro ammaliante delle sirene grazie alla forza del suo amore per Cristalda. Una prova di straordinario coraggio per un umano, ma considerata un oltraggio dalle creature marine, che rapiscono la fanciulla, portandola nel fondo del mare. Il pescatore proverà a salvarla, ma resterà pietrificato su uno scoglio e tenuto per sempre lontano da lei. Questa storia fantasiosa ha però dei riscontri interessanti a livello europeo. Osservanto alcuni toponimi presenti in Europa ci troviamo la cittadina di laceby in Inghilterra, che letteralmente significa villaggio di pizzo e la sua posizione geografica è proprio a est della regione, così come Vieste, sarà una coincidenza, oppure di vuole dire altro? Indaghiamo sul, termine inglese lace oltre che pizzo, laccio, stringa nella forma verbale to lace ha il significato allacciare,abbracciare, tenere insieme, imbrigliare come da esempio: shoelace laces are like pieces of string for fastening shoes. Metaforicamente si capisce perchè il termine pizzo, promontorio che si erge dal mare sia utilizzato anche per indicare un merletto, che in diverse occasioni prende la forma di una conchiglia. E come solitamente i due oggetti tornano a collaborare insieme. Facendo una comparazione tra i vari termini europei soltanto utilizzando la voce lace osserviamo che in Romeno: pizzo si scrive șiret tanto da ricordare il termine italiano sirena le signore degli abissi, che rapiscono la bella Cristalda che si trasformerà secondo la leggenda in una conchiglia. La spiegazione di questo toponimo ci rende un concetto pieno di significato se partiamo dalla famiglia di parole, si focalizza come il fenomeno del nord e del sud e dell’est del continente europeo, forse una comunità, perché -by, in scandinavo significava villaggio, insediamento, probabilmente popoli e contaminazioni che si sono avute in passato. Certo la regione è molto ampia, possibile che siano avvenuti scambi tra luoghi così lontani,forse, non è da oggi che ci troviamo con queste ipotesi,anche Battiato in una canzone come voglio vederti danzare descrive le contaminazioni musicali, ma ancora di più in un docu-film di Bob Quinn sulla regione di Connemara in Irlanda, ipotizza la presenza di un popolo copto egiziano, che sia riuscito a raggiungere le coste dell’isola nordica. Sicuramente, le contaminazioni linguistiche, sonore e tradizionali anche il francese lacet come legame, legato, sono molto vicine; in spagnolo la parola verte sulla metonimia cordòn un legame visto in modo diverso , in norvegese dove i fiordi sono molto diffusi si chiama lisse, mentre lo stesso termine in svedese snören , questa alternanza di lettere c/s/l/r/p/n/ fa pensare ad un codice espresso attraverso suoni, la famiglia delle parole europee, ci fa capire come i popoli assorbono le conoscenze e come i nomi si legano.La musica, del brano di Max Gazzè ci permette di apprezzare la bravura dell’orchestra sanremese e il legame dei componenti tra loro. Si presenta come un delicato accompagnamento della narrazione, in antitesi con la forza espressiva di quest’ultima. Il risultato è una piacevole ballata, con venature decisamente romantiche che si uniscono tra loro in modo indissolubile, come Pizzomunno e Cristalda, una pietra bianca di luce cristallina e crocevia per i popoli.