Sanremo, tradizione e novità

-di ALESSANDRO ROSSI-

Una parte della cultura italiana che si rinnova ogni anno

Sanremo è arrivato alla sua 68° edizione, il programma/spettacolo più longevo in Italia che ogni anno riunisce attorno a sé una mole di pubblico ineguagliabile nel panorama televisivo. Nell’edizione del 1984 Pippo Baudo riuscì ad arrivare addirittura al 74% di share. Ovviamente quel record non è mai stato eguagliato ma ogni anno si attesta su cifre considerevoli, la prima puntata di questa edizione è arrivata al 52,1% (una stima di oltre 11milioni di telespettatori), cifre che non si verificano quasi mai al giorno d’oggi tranne in rari e felici casi.

Numeri che dimostrano che Sanremo non è semplicemente un programma, uno spettacolo, una gara canora, ma un evento a cui gli italiani sono legatissimi, è parte della cultura della nostra nazione. Il rilievo di questo spettacolo musicale ben si evince, nell’era dei social, anche dalle più disparate discussioni che emergono sulle canzoni, sui testi, sulle melodie, sulle canzoni che potrebbero essere o meno “da Sanremo”, sì perché questo evento ha creato quasi un suo genere particolare, la “canzone sanremese”. Nelle varie edizioni si sono alternate canzoni sentimentali, spensierate o di denuncia sociale, di satira. A Sanremo si può trovare di tutto ma comunque collegato da quel filo sottile che caratterizza la “canzone sanremese” che può riconoscersi nel testo, nella melodia o in particolari stilistici dei vari cantanti.

Questa edizione era partita con quale perplessità: l’aver affidato la direzione artistica e la presentazione ad un grande della musica italiana come Claudio Baglioni, cantante ma non presentatore, aveva fatto guardare la prima puntata a molti critici musicali e televisivi con “diffidenza”, i quali si sono poi dovuti ricredere perché non sono mancati la musica, i tempi comici e i grandi ospiti. Il tutto si è svolto con una bella armonia anche grazie alla co-conduzione di Michelle Hunziker e di Pierfrancesco Favino i quali si sono rivelati grandi professionisti e stanno contribuendo all’ottima riuscita del 68° festival della canzone italiana.

Quest’anno ci sono state varie novità. È scomparsa la gara, non le votazioni ma la gara stessa, tutti i cantanti concorrono fino all’ultima serata con pari possibilità di vincere, proprio per dare l’opportunità allo spettatore e alle varie giurie di conoscere e capire meglio le canzoni nel loro complesso. Non sempre infatti si riescono a cogliere tutte le sfumature importanti di una composizione al primo ascolto, senza contare che un palco difficile come quello di Sanremo può intimorire non poco e può portare magari a qualche errore nella prima esibizione di ogni artista.

Un’altra novità è stata quella di far ascoltare e conoscere le canzoni dei giovani in concorso prima dell’inizio del festival stesso e il farli esibire prima dei big nella seconda e terza puntata, questa è un’occasione in più che viene data loro e anche una maggiore visibilità a canzoni che magari non riuscirebbero ad avere l’attenzione che meritano. La scelta dei concorrenti in gara si è rivelata vincente, sia tra i big sia tra le nuove proposte, tutte le canzoni sono di alto livello e quasi alla pari.

Dopo le prime puntate e dopo aver ascoltato tutte le canzoni almeno due volte, esclusi i tanti passaggi in radio che hanno ricevuto tutti i pezzi, ognuno di noi avrà già la sua canzone sanremese del cuore, ognuno di noi avrà già il suo podio e aspetteremo tutti insieme l’ultima puntata per verificare se le previsioni si sono rivelate corrette. Anche chi scrive ha le proprie preferenze, però ovviamente non le rivelerò in questa sede.

Insomma, Sanremo è un po’ parte di noi, anche chi dice “io non lo vedo”, ma poi magari si va a riascoltare le canzoni su YouTube oppure cambia canale per dare un’occhiata ogni tanto, oppure guarda i trend topic sui vari social (Twitter, Facebook, Instagram).

Sanremo è un fenomeno sociale, è un evento che va al di là della semplice gara canora, è una vetrina per gli artisti, ma anche dell’Italia intera dato che è trasmesso in eurovisione, è un po’ tutto quello di cui si è parlato in questo breve articolo, perché? Beh… “perché Sanremo è Sanremo”!

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