Alitalia: una flebile luce in fondo al tunnel

-di FEDERICO MARCANGELI-

La luce in fondo al tunnel di Alitalia sembra esserci; un bagliore flebile ed incostante, ma pur sempre presente. Dall’incontro di ieri tra i tre commissari (Gubitosi, Laghi, Paleari) e la coppia Calenda-Del Rio (Ministri di sviluppo economico e trasporti), emerge una situazione di lenta ripresa, che potrebbe spingere altri grandi gruppi industriali a presentare un’offerta concreta e vincolante. Dopo anni la società è in crescita, con un incoraggiante +1% sui ricavi totali (a fine 2017) e la prospettiva di un +3-4% nel primo trimestre del 2018 (in linea con l’andamento di settore). Alitalia non è comunque in attivo, vista la perdita strutturale ancora insita nel bilancio, che però è sensibilmente scesa rispetto al 2016.

Due anni fa l’azienda perdeva circa 500 milioni l’anno, mentre nel 2017 questo deficit è diminuito di circa 100 milioni. Grazie a questi miglioramenti, il prestito ponte non è stato intaccato significativamente, lasciando ancora spazio di manovra alla compagnia. Un risultato abbastanza buono, che però non risolve i problemi di una società che continua ad avere un perenne segno negativo, in un settore altamente competitivo e che necessita di una forte capitalizzazione (come ha spiegato il commissario Gubitosi). Proprio per questo motivo non si ferma la ricerca di acquirenti, che però continua a slittare nel tempo.

La scadenza elettorale sembra ormai una chimera e quasi sicuramente si andrà oltre per iniziare la trattativa in esclusiva. I commissari, ricevute le offerte vincolanti, dovranno infatti procedere con un partner esclusivo per perfezionare i dettagli ed affidare a quest’ultimo l’azienda. Al momento le uniche offerte reali sono arrivate da Lufthansa ed Easy Jet, quest’ultima supportata (sembra) da Air-France e Delta, che però hanno chiesto un accesso separato ai dati della compagnia. Il fondo USA Cerberus ha invece manifestato il suo interesse fuori tempo massimo (rispetto alla prima scadenza), senza inoltre proporre una reale offerta concreta. Un ulteriore spiraglio sembra essersi aperto per la low cost ungherese Wizz-Air, che continua la sua espansione in Europa, con 146 nuovi vettori appena ordinati alla Airbus. Non è giunta un’offerta reale, ma la richiesta di accesso ai dati sembra far presagire ulteriori mosse.

La situazione “Alitalia” è quindi ancora in stallo, ma la luce in fondo al tunnel sembra esserci. D’altra parte il mercato italiano del trasporto aereo fa gola a molti (3o in Europa e 6o nel Mondo) e l’acquisizione della compagnia non potrebbe far altro che consolidare la posizione di qualunque gruppo nello stesso. I nodi da sciogliere rimangono quelli già esposti da Lufthansa e riguardano principalmente la ristrutturazione aziendale. Staremo a vedere nei prossimi mesi gli ulteriori sviluppi.

federicomarcangeli

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