La triste storia di Spelacchio

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

Un albero a Piazza Venezia che “manco regalato”, neanche in saldo la mattina della vigilia di Natale. Peccato che è costato eccome. L’albero della Capitale è stato pagato dai romani quasi 50 mila euro. L’anno scorso l’albero era brutto uguale. Però era costato 15 mila euro. L’abete, soprannominato Spelacchio, è stato regalato dalla Val di Fiemme. La luce la paga Acea, il montaggio viene effettuato dal servizio giardini. Allora perché l’albero è costato il triplo rispetto allo scorso anno?

Andiamo per gradi. Il Comune di Roma, come riportato dal blog “Roma fa schifo”, ha indetto un bando dove venivano stanziati 48 mila euro per la gestione degli addobbi e per il trasferimento dell’abete, di circa 20 metri. La determina è datata 13 novembre. Un po’ tardino. Infatti nella determina n 943 era presente la possibilità di procedere con una procedura d’urgenza senza gara. Infatti così è stato fatto. Il 14 novembre è stata avviata la procedura di affidamento diretto alla Società ““ECOFAST SISTEMA S.r.l.” per il “Servizio di ritiro, trasporto eccezionale, posizionamento di n. 1 abete di 20/22 metri circa per il Natale 2017 da collocare a Roma – Piazza Venezia, comprensivo di rimozione e smaltimento al termine delle festività natalizie” per un “importo complessivo € 48.677,08, I.V.A. ed oneri della sicurezza compresi”. Ma per quale motivo fare un bando se poi bisogna ricorrere all’affidamento diretto? Sulla determina dirigenziale del 16 novembre il Comune afferma che “, il ricorso a siffatta procedura di selezione è motivato dall’esigenza impellente di assicurare la tempestiva esecuzione del servizio, non compatibile con i tempi ordinari, nonché dalle peculiarità tecniche richieste mediante l’utilizzo di mezzi e competenze specialistiche riscontrabili nella Società ECOFAST SISTEMA. S.r.l.”. La cosa più curiosa che la somma di € 48.677,08, è compresa di I.V.A. ed oneri della sicurezza. Il totale dei lavori è di 39.899,24. Di poco sotto la soglia dei 40 mila euro che obbligherebbe per legge il Comune a indire una gara pubblica. Sicuramente la ditta in questione sarà la più idonea alla realizzazione di tali lavori, non è volontà di chi scrive mettere in dubbio ciò. Che poi è la stessa ditta che si è aggiudicata i lavori negli ultimi anni. Anche nelle giunte di quelli che non erano “honesti”, secondi i pentastellati.  “Roma fa schifo” ha inoltre cercato “nella documentazione del Natale 2015” e ha trovato “un completo computo metrico dei costi per l’allestimento dell’albero di Natale: la cifra è molto simile a quella di quest’anno, con una sostanziale differenza però. Quella cifra si riferiva ai due alberi comunali (Piazza Venezia e Colosseo) mentre quest’anno si parla di un solo albero. Significa che il costo per l’operazione risulta non solo il triplo rispetto al 2016, ma quanto meno il doppio rispetto al 2015 quando però era stato fatto un computo e una gara.

 A Milano il bando di gara è stato indetto a marzo 2017, pubblicato ad aprile e aggiudicato al vincitore ad agosto 2017. L’albero è stato fatto dagli sponsor, è decisamente più bello di quello che è stato inflitto ai romani. E il comune guadagna anche gli oneri di occupazione del suolo pubblico e l’imposta pubblicitaria. Ma è possibile che per la Sindaca Raggi e la sua giunta è una sorpresa persino l’arrivo del Natale? Eppure arriva sempre nello stesso periodo dell’anno, più o meno da sempre.

Valentina Bombardieri

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