Tillerson perde la fiducia di Trump. Perderà anche l’incarico?

-di MAGDA LEKIASHVILI-

La Casa Bianca ha in mente un piano per sostituire il segretario di stato Rex Tillerson con Mike Pompeo, direttore della CIA, mentre il posto di Pompeo alla CIA sarebbe preso da Tom Cotton, senatore repubblicano dell’Arkansas. Secondo il New York Times, le relazioni tra il presidente Donald Trump e Tillerson stanno diventando complicata ancora più del previsto. Trump lo considera troppo debole. “tweetando” l’ottobre scorso, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che Tillerson sta sprecando tempo a negoziare con il “Little Rocket Man”, cioè il leader nord coreano Kim Jong-un. Sembra che sia proprio la crisi coreana a convincere Trump che il tempo di Tillerson come segretario di stato sta terminando. Tra l’altro ci sono grandi differenze politiche tra i due su questioni come l’accordo nucleare iraniano e la crisi tra il Qatar e suoi vicini.

“Il segretario Tillerson continua a guidare il Dipartimento di Stato e l’intero gabinetto è concentrato nel completare questo primo anno di successi dell’amministrazione del presidente Trump”- per adesso è questa l’unica affermazione ufficiale da parte del portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee.

Chi è Tillerson?

Il 65enne texano Rex Tillerson ha trascorso tutta la sua carriera lavorando per una compagnia petrolifera, Exxon Mobil, prima che il presidente Donald Trump gli desse l’incarico diplomatico. Mentre i suoi critici hanno sollevato dubbi circa le sue capacità di trattare questioni di interesse nazionale, i sostenitori apprezzano molto il suo passato aziendale e sono sicuri che Tillerson darà un indirizzo nuovo alla diplomazia americana.

Tuttavia, i suoi collegamenti con la Russia sono diventati oggetto di dibattito acceso tra parlamentari degli Stati Uniti e sulla stampa americana.

Tillerson e Putin hanno avuto in passato numerosi frequentazioni. Il manager ha lavorato in Russia, supervisionando alcuni importanti contratti petroliferi, ed era noto per avere stretti legami con il presidente russo. Molto conosciuto nelle stanze del Cremlino, che gli aveva conferito l’Ordine dell’Amicizia nel 2013. Nel corso di un’audizione al Senato, prima di essere nominato Segretario di Stato, ha ammesso che l’Occidente aveva ragione di essere allarmato dall’aggressività russa, ma si rifiutò di concordare sul fatto di attribuirgli la qualifica di criminale di guerra.

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