Il futuro della Cina nelle teorie di Xi Jinping

-di DONATELLA LUCENTE-

La fondazione Nenni ha incontrato il capo ufficio politico dell’Ambasciata cinese a Roma, dott. Bi Jiangsham alla chiusura del XIX Congresso del partito comunista. Un appuntamento politico fondamentale che si tiene in Cina ogni cinque anni per decidere programmi e cariche del partito con evidenti riflessi sulle attività del governo in politica interna e internazionale. Il partito sarà ancora guidato dal presidente cinese Xi Jinping (considerato il più potente leader politico cinese degli ultimi decenni) che ha aperto l’assise il 24 ottobre scorso dicendo: «Attualmente le condizioni interne ed esterne stanno subendo cambiamenti profondi e complicati. Il nostro paese sta attraversando un importante periodo di opportunità strategiche nel suo sviluppo. La prospettiva è estremamente luminosa; le sfide sono anche estremamente difficili».

Alla luce di queste dichiarazioni, in un incontro con il presidente della Fondazione Nenni Giorgio Benvenuto e alcuni suoi collaboratori, è stato chiesto al dott. Bi Jiangsham di sintetizzare i concetti programmatici del presidente Xi e soprattutto come lui abbia inteso cogliere l’occasione del Congresso del partito per consolidare il suo ruolo politico e la sua dimensione storica. Bi ha sottolineato che il Congresso si è tenuto un mese prima della normale scadenza per consentire a Xi di attutire sul nascere alcune divergenze che si erano create nel partito.

Tra cinque anni dovremo aspettarci delle novità soprattutto a livello di rinnovamento generazionale? Quali sono i contenuti delle teorie sulle tre rappresentatività illustrati dal presidente?

In primo luogo il “popolo”: il partito deve tornare alla sua natura e fare gli interessi del popolo. In secondo luogo “la persistenza”: continuare con lo sviluppo e la crescita attraverso la riforma e l’apertura del paese. In terzo luogo “il grande ringiovanimento” per fare del paese una superpotenza dell’industria ad alto valore aggiunto dando concretezza al sogno cinese, portando a compimento la rinascita del Paese che rivendica un ruolo-guida nella comunità internazionale, con un’ ascesa che Xi ribadisce sarà pacifica”.

Il presidente ha posto al centro dell’attenzione il problema della stragrande maggioranza della popolazione che non fa parte del partito?

Xi ha detto che il partito è chiamato a dirigere tutto il lavoro. Questo significa che il partito dovrà assumersi una grandissima responsabilità e un peso enorme. Se qualcosa andrà storto, e succede, la responsabilità cadrà sul partito. Bisogna prendere in considerazione lo specifico del sistema politico cinese, che si basa sul rapporto armonico tra direzione del PCC, sovranità del popolo e stato di diritto”.

Molti contadini poveri e disoccupati emigrano in città. Il Congresso come ha affrontato il tema dell’urbanizzazione?

Si sta lavorando per creare un’urbanizzazione su base scientifica e armoniosa senza creare delle grandi città ma uno sviluppo moderno di tanti piccoli e medi centri. Il governo cinese attraverso degli studi condotti dalle ambasciate all’estero sta cercando di capire come funzionano alcune città esemplari. Ad esempio per quanto riguarda l’Italia la nostra realtà di riferimento è Cremona. L’agricoltura in questo momento è una delle nostre priorità e il governo sta mettendo a punto interventi per far nascere aziende agricole nelle aree rurali che puntiamo a urbanizzare, con l’obiettivo di rilanciare così l’agricoltura in tutto il Paese. La forte pressione demografica ci obbliga a individuare metodi nuovi per incrementare la produttività del settore primario considerando che la Cina può utilizzare effettivamente a fini agricoli appena il 7 per cento dei terreni teoricamente coltivabili, e ha sempre avuto problemi di approvvigionamento di derrate agricole.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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