E ora sciogliete Forza Nuova per apologia del fascismo

 

Se le idee non si processano, i comportamenti, se in violazione della legge, al contrario, vanno perseguiti e puniti. Roberto Fiore e il suo club di tristi nostalgici, Forza Nuova, meritano l’applicazione delle leggi che vietano l’apologia del fascismo perché qui non sono più in ballo le opinioni ma l’intenzione di celebrare una funesta data-simbolo che ha portato questo Paese prima alla perdita delle libertà e poi alla tragedia di una guerra che provocò mezzo milione di morti. Il gruppuscolo fascista ha annunciato di voler ripetere il 28 ottobre la famigerata “marcia su Roma” annunciandola come una pacifica manifestazione. Ma per quanto non mancò di aspetti folklorici, l’evento che vogliono “celebrare” non fu per nulla pacifico. E soprattutto non fu ispirato a principi pacifici tutto quel che avvenne dopo. Furono anni di persecuzioni, di avversari politici ammazzati (Matteotti, i fratelli Rosselli uccisi esattamente 80 anni fa a Bagnoles-de-l’Orne), di oppositori che andarono in esilio, di professionisti furono costretti ad abbandonare il lavoro (ad esempio quei docenti universitari che si rifiutarono di sottoporsi al rito umiliante e liberticida del giuramento). Un’Italia in camicia nera che si alleò con Hitler e il nazismo, che impose al Paese le leggi razziali, che collaborò (anche con notevole eccesso di zelo) dopo l’8 settembre ai rastrellamenti organizzati dalla forze di occupazione tedesche. Quella storia è una ferita profonda ancora aperta, qualcosa di cui bisogna vergognarsi e che non merita certo celebrazioni.

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