Addio roaming: pregi e limiti della normativa

 

-di FEDERICO MARCANGELI-

In grave ritardo rispetto al buonsenso, entra in vigore dal 15 giugno la nuova normativa per il roaming nell’Unione Europea. Tutti i possessori di una scheda sim comunitaria potranno infatti utilizzarla nei paesi UE, senza alcun costo extra (rispetto alla tariffa nazionale). Detta più semplicemente, anche all’estero verranno utilizzati i minuti, i messaggi ed i dati della promozione attiva. La nuova disciplina non è però così lineare ed occorre chiarire alcuni aspetti.

In primo luogo, essa si applica ai viaggiatori occasionali. Questo vuol dire che l’utilizzo continuato all’estero è consentito per periodi limitati. Tale norma punta a tutelare i gestori nazionali, evitando le minacce di Sim a basso costo provenienti dall’Est Europa. Il cosiddetto “fair use” (uso corretto) è definito come il trascorrere più tempo o utilizzare più spesso il telefono cellulare nel proprio paese che all’estero” . Il monitoraggio avviene ogni 4 mesi e l’utente deve essere informato in caso di uso scorretto.

Devono inoltre essere lasciati 14 giorni di tempo (dopo la comunicazione) per correggere il proprio utilizzo, evitando di incorrere in sanzioni. La definizione puntuale di questa clausola deve essere comunicata dal gestore telefonico, che chiarirà questo aspetto tra le proprie condizioni d’uso. Per fare un esempio concreto, Vodafone specifica che la “presenza sul territorio nazionale dovrà essere prevalente rispetto a quella in Europa e il traffico roaming da te effettuato dovrà essere inferiore al 50% del traffico incluso nella tua offerta. Vodafone potrà verificare il rispetto di questi parametri attraverso un monitoraggio di almeno 4 mesi (monitoring)”.

Nel caso venga meno il fair use gli operatori si riservano il diritto di applicare degli extra. I massimali di questa sovra-tariffazione (oltre ai costi previsti dal piano nazionale) sono: 3,2 centesimi al minuto per ogni chiamata vocale effettuata, 1 centesimo per ogni SMS e 7,70 euro per GB di dati (dopo il 2017 diminuiranno di anno in anno). Questi limiti si applicano anche ai piani a consumo e per il traffico extra-soglia (eccedente la promozione attiva sulla sim). Un’ulteriore condizione riguarda una possibile limitazione sui pacchetti dati; in questo caso ogni piano potrebbe avere delle soglie inferiori rispetto a quelle italiane, ma sembra che tale opzione non sia praticata dagli operatori italiani. Comunque, anche in questo caso, verranno comunicati eventuali limiti.

La normativa posta in essere dall’Unione appare quindi molto efficace, poiché non lascia molti spazi di elusione ai gestori telefonici. Questa soluzione è una naturale evoluzione dell’integrazione comunitaria e rende sempre più effettiva la libertà di circolazione nell’eurozona. Può sembrare poco, ma prima della sua entrata in vigore i costi di comunicazione internazionali erano molto alti (dai 2€ ai 3€ giornalieri). Da qui in poi sarà fondamentale il monitoraggio dell’AGCM e della Commissione Europea, per verificare la corretta applicazione della normativa.

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