Imu-Tasi, ecco il “conto” 2017: venti miliardi

 

A giugno per l’acconto Imu-Tasi i contribuenti italiani verseranno circa 10,1 miliardi di euro mentre la cifra complessiva dell’imposta raggiungerà i 20,2 miliardi a fine anno. Il calcolo è dalla Uil che sottolinea come il versamento riguarderà 25 milioni di proprietari di immobili (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati).

Il costo medio complessivo dell’Imu-Tasi su una “seconda casa” ubicata in un capoluogo di provincia, spiega il segretario confederale Uil Guglielmo Loy, sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare per l’acconto) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città (oltre 1.000 euro di acconto). Se si prendono, invece, in considerazione i costi dell’Imu/Tasi sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro l’acconto di giugno), con punte di oltre 6.000 euro (oltre 3.000 euro la prima rata di giugno). Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), dovrà versare l’Imu-Tasi con l’aliquota delle seconde case con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro la rata di giugno). La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra Imu e Tasi ammonta al 10,4 per mille e in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata “l’addizionale Tasi” (fino ad un massimo dello 0,8 per mille) introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali.

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