La nota scienziata Paola Taverna (diploma di perito aziendale, segretaria per oltre un decennio in un laboratorio di analisi), ha così commentato il provvedimento del governo sulle vaccinazioni in una intervista all’Huffington Post: “C’è un’epidemia e non non lo sappiamo? Perché agire con un decreto, così violento e in maniera così violenta”. E, ancora: “Sarebbe davvero gretto se un decreto così estremo fosse stato scritto per provocare noi del M5s”. Il provvedimento, come è noto, impone alle famiglie di vaccinare i propri figli pena la non iscrizione alla scuola materna. Per quanto riguarda quella dell’obbligo (cioè dai sei anni in su) manca l’intervento coercitivo ma i genitori che non provvedono potranno essere multati e potranno rischiare, nei casi più gravi la perdita della potestà genitoriale. Chi ha avuto figli molto piccoli negli anni Ottanta ricorda benissimo che esisteva un libretto delle vaccinazioni che accompagnava il bambino e che era necessario esibire in determinate situazioni. Forse il decreto è scritto male ma la Taverna, che non è nota per il senso della misura, se insieme ai riferimenti complottistici anti-pentastellati avesse fatto qualche accenno anche al pericolo dell’invasione degli ultracorpi e allo sbarco dei marziani, avrebbe potuto dare sicuramente un senso ancora più compiuto alla sua analisi.
Detto con franchezza: sarebbe tanto di guadagnato, soprattutto per il Movimento 5 stelle, se, qualità dei decreti a parte, la smettessero con questa polemica ridicola, dai toni anti-scientifici e anti-moderni perfettamente in linea con precedenti interventi del frate francescano di Genova a proposito di Nobel al servizio delle industrie farmaceutiche e di scienziati che convincevano le donne a sottoporsi alle mammografie per semplici utilità personali. Ne guadagnerebbero perché dimostrerebbero di non essere più semplicemente i megafoni di rabbie collettive e i collettori di pregiudizi popolari a scopo elettorale, ma di essere finalmente maturati avendo acquisito realmente uno spessore, anche culturale, di governo.