La Siria e il fantasma di un “forno” che ricorda la Shoah

-di MAGDA LEKIASHVILI-

Le relazioni tra Stati Uniti e Siria tornano al centro dell’interesse internazionale con le accuse verso Bashar Al Assad. Gli Usa hanno accusato il governo siriano di utilizzare un forno crematorio per nascondere i massacri compiuti all’interno di un carcere, dove verrebbero eseguite esecuzioni sommarie o alla fine di terribili torture di oppositori del regime di Bashar al-Assad. Il New York Times ha scritto che le informazioni sono basate su fotografie satellitari, recentemente declassificate, della prigione. Inevitabili i riferimenti alla Shoah, alla Germania nazista che pianificò l’eliminazione degli ebrei nei campi di sterminio come Auschwitz. Per l’ambasciatore americano alle Nazioni Unite Nikki R. Haley, questo tentativo di occultare gli omicidi di massa da parte di Assad ricorda i peggiori reati contro l’umanità del ventesimo secolo.

Le forze armate di Assad e dei suoi alleati sono state accusate, da organizzazioni che si occupano di diritti umani, di uccidere migliaia di prigionieri e seppellire i loro corpi in fosse comuni. L’amministrazione di Trump va oltre, sostenendo che il regime siriano ha installato un forno crematorio nel complesso della prigione di Sednaya, a nord di Damasco. Il governo siriano sta sistematicamente incenerendo i cadaveri dei detenuti per distruggere le prove. Queste prove potrebbero essere utilizzate per perseguire i crimini di guerra.

A questo punto, gli Stati Uniti cercheranno di portare queste prove davanti alla comunità internazionale, che secondo le loro aspettative, eserciterà pressioni sul regime per cambiare il suo comportamento.

Le fotografie satellitari, scattate negli ultimi quattro anni, non costituiscono prove definitive. Ma una immagine del 2015 mostrava edifici ricoperti di neve: tutti tranne uno, il che era indizio della presenza di una significativa fonte di calore interna. Ciò sarebbe coerente con la presenza di un forno crematorio. Elementi architettonici, quali, la presenza di canne fumarie e prese d’aria erano anche indizi di un sistema per bruciare i corpi.

Le organizzazioni che difendono diritti umani sono rimaste sorprese per le accuse dall’amministrazione di Trump, in parte perché alcune della fotografie satellitari esistono da anni e non sono determinanti. I rappresentanti di Amnesty International si riservano di compiere ricerche più approfondite prima di esprimere giudizi definitivi.

Da parte del governo siriano non c’è stato alcun commento. Assad ha ripetutamente negato di commettere reati di guerra, parlando piuttosto di una lotta contro il terrorismo provocato dai suoi nemici occidentali e arabi.

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