-di DONATELLA LUCENTE-
Oggi è la festa della mamma. Un momento in cui si dovrebbero celebrare le mamme e trascorrere del tempo con la famiglia. Ma la scorsa settimana, la Camera dei rappresentanti statunitense ha votato per un disegno di legge che rende lo stato di una madre in dolce attesa come una condizione di “malattia preesistente”. Ultimamente, infatti, la Casa Bianca ha approvato l’American Health Care Act, la nuova riforma sanitaria che limita l’accesso alla copertura assicurativa consentendo alle compagnie di assicurazione se negare l’assicurazione sanitaria a pazienti con malattie preesistenti alla stipula della polizza sanitaria. Tali, cosiddette “condizioni preesistenti”, includono anche la gravidanza, l’aborto e le depressioni postpartum.
A differenza dell’Obamacare che beneficiava particolarmente le donne, la nuova riforma sanitaria di Trump è decisamente penalizzante non solo per milioni di donne e bambini in quanto potrebbero essere costrette a pagare premi molto più alti ma fondamentalmente lo è per tutte le donne che hanno un basso reddito salariale in quanto la nuova riforma prevede il defogliamento del programma Medicaid (programma federale sanitario degli Stati Uniti d’America che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito salariale).
Eliminare questi benefici essenziali per la salute creerebbe una “tassa di gravidanza”. Nell’ambito dell’Obamacare, era di fatto prevista anche la copertura di 10 categorie di cure considerate come benefici di salute essenziali, come per esempio la cura della neo mamma e del neonato, la copertura di farmaci, assistenza preventiva e servizi pediatrici e tanto altro ancora.
In risposta a questa nuova sconcertante iniziativa di Trump contro le donne, il Center for American Progress celebrerà oggi la festa della mamma, invitando tutti i sostenitori dei diritti delle donne ad apporre la propria firma sulla carta “Happy Mother’s Day” per poi consegnarla lunedì mattina al repubblicano Paul Ryan, Membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America e al senatore Mich McConnell, politico statunitense.
È giunto il momento di far sentire la propria voce alla direzione del Congresso americano rivendicando il sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria che deve insindacabilmente essere uguale per tutti.