Maduro, il bolivarismo dal volto disumano

-di FEDERICO MARCANGELI-

Dall’inizio delle manifestazioni (Aprile) ad oggi, in Venezuela regna il caos. Quarantaquattro morti tra i manifestanti ed oltre 2000 arresti (inclusi membri dell’opposizione e studenti). L’ordine non è soltanto quello di smantellare le reti degli oppositori, ma anche quello di farli processare dai tribunali militari (nonostante siano civili) in mano al leader. La situazione è tragica ma, al contrario di altre zone calde del mondo, in questo caso l’opinione pubblica globale sembra chiudere un occhio. Forse perché l’ex-Presidente ed attuale dittatore de-facto si nasconde dietro un simbolo di pace ed uguaglianza: il socialismo. La realtà è che Maduro governa con il pugno di ferro da più di un anno, rifiutandosi di indire il referendum di metà mandato (previsto dalla costituzione), dal quale uscirebbe pesantemente sconfitto (visto lo stato di cose attuale).

Gli eventi che hanno portato all’esasperazione della popolazione venezuelana iniziano a partire dal 2008. Dopo 8-9 anni di relativo benessere, legati al prezzo mediamente elevato del petrolio, l’economia venezuelana ha rapidamente subito una decrescita. L’andamento economico dell’ex paese più ricco del Sud America è infatti strettamente legato all’andamento del barile. Dai 100 dollari di inizio 2000 ai 50 attuali è chiaro quanto il passo sia grande. Se abbiniamo questo dato ad una burocrazia elefantiaca e corrotta, aggiungendo delle politiche economiche disastrose, otteniamo il mix perfetto. Il Pil ha perso il 18% negli ultimi 2 anni e l’inflazione dovrebbe raggiungere il 720% nel 2017 (roba da far impallidire la Repubblica di Weimar). Se ciò non bastasse, per il 2018 il FMI stima un ulteriore peggioramento. Secondo un recente studio della Universidad Catòlica Andrés Bello (di Caracas), l’81% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà ed il 75% dei venezuelani ha perso peso per malnutrizione o denutrizione. I dati si riferiscono al 2016 e si stima una media di -8,7 Kg pro capite. A far paura sono anche le statistiche rilasciate dal governo: + 30% di mortalità infantile, + 65% tra le madri ed un aumento del 76% dei casi di malaria. Un’inchiesta dell’Espresso ha anche fornito delle curiosità terribili riguardo questa crisi (prima di tutto umanitaria). Ad esempio, secondo il magazine, non è raro dover attendere 6-7 ore per acquistare 1-2 forme di pane od altri beni di prima necessità, venduti a prezzi calmierati per contrastare l’inflazione insostenibile.

Di fronte alla drammaticità di questa situazione, Maduro non sembra fare passi indietro. Secondo il neo-dittatore, la stampa occidentale disinformerebbe e getterebbe fango sul suo governo allo scopo di rovesciarlo. Delle frasi abbastanza standardizzate per tutti i leader autoritari (vedi Erdogan o Putin). Intanto la costituente indetta pochi giorni fa è pronta a riscrivere la costituzione, esautorando definitivamente il parlamento (controllato dall’opposizione). L’intervento esterno per stabilizzare la situazione appare però fuori discussione al momento. La Russia appoggia il presidente e la Cina pare finanziarlo sottobanco.

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