È proprio vero: Pecunia non olet. E poi vuoi mettere la soddisfazione a fare campagna elettorale nel paese di provenienza (pagando, anche, qualche parente imbarcato in maniera un po’ “clandestina”) con i soldi versati dall’Europa. E così eccoli lì, tutti insieme appassionatamente: Marine Le Pen, Nigel Farage, Jaroslaw Kaczinsky, l’immarcescibile Borghezio, un paio di europarlamentari grillini. Sono sotto accusa per aver intascato in maniera un po’ proditoria i soldi che il parlamento continentale elargisce per essere utilizzati in modi decisamente difformi da quelli scelti da questi “unti dal popolo” e che ora gli “unti” sono chiamati a restituire. E pensare che per anni ci siamo ritenuti i più furbi d’Europa. Ora altri ci superano: prima Fillon, adesso gli anti-europeisti con i soldi degli europei. Roba che avrebbe fatto la felicità di Totò: una pernacchia in stereofonia.