Battuto Pittella: i socialisti tornino a fare i socialisti

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Antonio Tajani, ex giornalista, ex monarchico, amico di Previti e di Berlusconi, grazie al sostegno delle destre europee (britannici compresi che pure per coerenza al voto non avrebbero dovuto partecipare visto che nelle stesse ore la May annunciava l’uscita da tutto quello che ha a che fare con Bruxelles) è diventato presidente del Parlamento dell’Unione. Ha battuto il socialista Gianni Pittella che alla conta ci è andato in maniera un po’ garibaldina, senza avere le spalle coperte, sbagliando evidentemente tattica e strategia. Ma non è detto che questa sconfitta sia un fatto negativo. Anzi. Tajani e le destre hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare i socialisti: chiudere i conti con una “grande coalizione” che li ha trasformati in donatori di sangue, un po’ ovunque. Adesso i socialisti possono tornare a fare i socialisti, a essere realmente progressisti, ad animare all’interno di un Parlamento di anime morte un dibattito serio e una opposizione dura e determinata perché questi sono tempi duri che richiedono determinazione. Contro un progetto che ha tradito gli ideali dei padri fondatori, contro un’istituzione sempre più “serva” della Germania, della Merkel, di Schaeuble, guidata da cavalier serventi come Jean Claude Junker, Donald Tusk e Jeroen Dijsselbloem. Se ci siete, battete non uno ma molti colpi.

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