Fabrizia e il terrorismo che spezza i sogni

1

-di ENZO MATTINA-

Fabrizia Di Lorenzo, vittima del folle gesto di un terrorista a Berlino, deve essere ricordata per quello che era: una ragazza che aveva studiato lingue in un’ottima Università, che voleva usare quelle lingue nei Paesi dove si parlano, che aveva realizzato le sue ambizioni proprio lasciando il suo Paese per misurarsi con gli usi, i costumi e le opportunità di un luogo che l’aveva incuriosita e attratta.
Non era andata in Germania per fuggire dall’Italia, che non gliene offriva uno. Era andata dove si sarebbe voluta trasferire fin dal giorno in cui aveva deciso di imparare il tedesco e altre lingue.
Era una bella e giusta aspirazione; se non l’avesse avvertita, avrebbe fatto un altro percorso di studi, in cui la conoscenza del solo italiano sarebbe stata più che sufficiente.
La violenza ha cancellato la sua vita e i suoi sogni. Il nostro dovere è individuare la strada giusta per combattere i portatori di morte e di odio, evitando di attribuire colpe alle debolezze economiche della nostra Italia, che ci sono in abbondanza, ma che con il caso specifico non hanno nulla a che vedere.
La perdita di Fabrizia ha una sua specificità, perché rende drammaticamente percettibile il disegno dei terroristi di mettere in discussione uno dei capisaldi dell’evoluzione civile: la libertà di circolazione, soprattutto di quei tanti che, come Fabrizia, si sono costruiti con lo studio la possibilità di convivere in pace con persone diverse per storia, cultura e lingua.

 

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

Rispondi