E il comico Grillo scavalca a destra Salvini

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Chi ha diritto di asilo resta in Italia, tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito a partire da oggi”. A dirlo non è Matteo Salvini ma Beppe Grillo in un impeto demagogico, in uno sforzo ulteriore per andare a pescare a destra della destra e, soprattutto, per rimestare negli umori malmostosi determinati dall’emotività e dalla paura irrazionale. Nel giorno in cui dovremmo ringraziare i poliziotti per aver smascherato il terrorista che ha seminato morte a Berlino, Beppe Grillo continua nella sua avvilente campagna elettorale. In un mondo caratterizzato da troppi squilibri economici e da tante guerre (ma anche quella contro la fame è una guerra) pensare che si possa risolvere tutto alzando muri, seppur apparenti, come quelli che propone il comico (?) genovese è roba da bambini che piangono la notte per paura del buio. Pensare che tutti gli “irregolari” siano terroristi e pertanto da punire a prescindere e in maniera pregiudiziale con l’espulsione forse farà guadagnare in maniera un po’ sudicia qualche migliaio di voti ma non risolverà il problema della sicurezza che è, invece, affidato all’efficienza e alla professionalità (come la vicenda di Sesto San Giovanni dimostra) di chi si misura quotidianamente e seriamente con i problemi dell’ordine pubblico e non lanciando slogan da un blog o intemerate da un palco pubblico. Governare i flussi migratori non ha proprio nulla a che vedere con il rifiuto pregiudiziale (e carico di pregiudizi) di un personaggio che ha scoperto in età molto tarda la passione per la politica. Se è più utile per un popolo, come diceva Brecht, non avere bisogno di eroi, è ancora più utile per un grande paese come l’Italia evitare di affidare il proprio futuro e la propria salvezza a un comico in deficit di creatività.

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