Roma, arrestato Marra: dalle (5) stelle alle sbarre

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 -di VALENTINA BOMBARDIERI-

“Ora si inventano vere e proprie bufale. Quanto riportato oggi da tutti i media su Virginia Raggi è falso. Contrariamente a quanto riportato dai giornali e dalle tv non c’è stata nessuna perquisizione in Campidoglio. Si è trattato di una semplice acquisizione di atti. Hanno mentito ai cittadini facendo immaginare uno stuolo di forze dell’ordine che si aggira tra i corridoi e le stanze di Palazzo Senatorio, rovesciando scrivanie, aprendo cassetti e seminando il panico tra i dipendenti. Tutto falso». Queste le parole di Beppe Grillo sul suo blog.

Mentre la Raggi twitta: “Perquisizioni in Campidoglio? Nulla da nascondere. Messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità” Grillo smentisce.

Mentre l’una twitta e l’altro smentisce. Raffaele Marra, il fedelissimo della sindaca Virginia Raggi, ex vice-capo di gabinetto del Campidoglio e ora alla guida del Dipartimento Personale viene arrestato. In manette anche il costruttore Sergio Scarpellini. Marra, all’epoca dei fatti Direttore del Dipartimento  partecipazioni e controllo Gruppo Roma Capitale, sotto l’amministrazione Alemanno, è accusato di aver intascato una tangente per l’acquisto di un appartamento Enasarco. Secondo gli investigatori l’imprenditore corrompeva pubblici amministratori attraverso beni immobiliari.

La nomina di Raffaele Marra, prima come vice-capo di gabinetto poi come capo del personale, da mesi ha spaccato il Movimento Cinque Stelle. Virginia Raggi lo aveva difeso con tutta se stessa affermando a gran voce “Lui non si tocca. O lo accettate o mi dimetto”. Mentre Roberta Lombardi, membro del mini-direttorio romano si è dimessa proprio per la nomina di Raffaele Marra, da lei definito “il virus che ha infettato il M5s”.

La Raggi lo aveva difeso e aveva promosso il fratello. L’Autorità anticorruzione aveva già bussato in Campidoglio il 9 novembre perché Marra avrebbe dovuto astenersi dal controfirmare la delibera che ricolloca il fratello Renato, due anni più grande, già vicecomandante dei vigili, alla neonata direzione Turismo del Comune con annesso aumento di stipendio, di circa 20 mila euro.  La sindaca di Roma lo aveva relegato al semplice ruolo di passacarte, un ruolo “meramente tecnico e privo di discrezionalità”.

E ora tutto tace negli ambienti del M5s, ma si sa che la giunta della Raggi prende decisioni la notte, così come fece con  le dimissioni della Muraro. Quindi sincronizziamo le sveglie e prepariamoci ad ammirare un nuovo video che sembra provenire da un’altra epoca e da un altro mondo, quello dell’Unione Sovietica e del Politburo di Breznev con tanti personaggi mummificati a far da corona al leader accigliato. I cinque stelle sono andati a dormire, rinunciando addirittura al flash mob con Grillo a Siena.

Convinti difensori della presunzione di innocenza, cosa che non si può dire dei leader del Movimento Cinque Stelle, ricordiamo le parole di Alessandro Di Battista quando all’epoca di Marino affermava che il suo partito avrebbe avuto “cura di tenere dentro solo persone mai immischiate in precedenti amministrazioni. I romani devono tornare a votare”.

Sembra la triste storia di un Movimento, che è passato da “riveder le stelle” a riveder le sbarre, o per lo meno a riveder avvisi di garanzia in sostituzione dell’assordante coro “honestà”.

Valentina Bombardieri

One thought on “Roma, arrestato Marra: dalle (5) stelle alle sbarre

  1. Leggo ragionamenti tipo “disinformazio” sovietico. Io la vedo così: reati commessi in amministrazioni precedenti, Alemanno o Marino? Svolgendo incarichi assegnati da altri sindaci! Bisogna cercare sindaci indovini o preveggenti che conoscono fatti ignoti? Roba da inquisizione o da estremismo islamico!

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