Consumi: piano,pianissimo,quasi fermi

 

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-di SANDRO ROAZZI-

Consumi, avanti piano. A giugno secondo l’Istat le vendite commerciali registrano un lieve aumento dello 0,2% in valore rispetto a maggio. La novità riguarda il fatto che la crescita è dovuta ai beni non alimentari. Nell’ultimo trimestre infatti i prodotti alimentari accusano una flessione dello 0,1%, salgono della stessa percentuale gli altri. Se poi osserviamo l’andamento dei vari segmenti del settore si vede che il balzo maggiore è quello dei discount alimentari con un più 1,9% nel semestre mentre i supermercati arrancano allo 0,4%. I consumi alimentari segnano il passo e questo sintomo svela probabilmente più che una corsa… alle diete pre-spiaggia ancora difficoltà di larghe fasce sociali.

In realtà l’Istat informa che questa volta il segno più è davanti alle percentuali, modeste, di grande e piccola distribuzione nella stessa misura, lo 0,7% tendenziale. Ma quando si va a distinguere le varie superfici commerciali ci si accorge che i piccolissimi negozi continuano a passarsela maluccio con un -1,3% nel semestre, mentre già i negozi dai sei dipendenti ai 49 segnano un incoraggiante +2,4%. Certamente conta molto la possibilità di utilizzare promozioni e sconti, forse anche un miglioramento “tecnologico” che sarà incessante nei prossimi anni.

Colpisce che fra i beni non alimentari più venduti rispuntino le voci mobili ed arredamento probabilmente spinti dalle agevolazioni per le ristrutturazioni e per il comparto. Recupera qualcosa anche la cenerentola della grande crisi, l’abbigliamento, con uno 0,9% per nulla disprezzabile. E continua il buon momento di orologi e gioielli forse anche per l’attenzione verso beni rifugio (l’oro è sugli scudi) e non soli per… comunioni e matrimoni. Ma è un contesto che vede i consumi nuotare dove… si tocca. Se da questo trend deve arrivare una spinta a produzione e inflazione ancora non ci siamo.

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