-di VALENTINA BOMBARDIERI-
Con il parere favorevole del Consiglio di Stato al decreto sui registri per le unioni civili l’iter del provvedimento che seppur con qualche contraddizione e molte polemiche ci ha messo al passo con l’Europa, si è concluso. Prevedibilmente dal 15 agosto si potranno ufficializzare i rapporti tra persone dello stesso sesso.Anche l’ultimo nodo, quello dell’obiezione di coscienza, è stato, almeno formalmente, sciolto. Ha spiegato Franco Frattini, che presiede la sessione consultiva sui procedimenti legislativi: “Il Consiglio di Stato accende la luce sull’attivazione di un diritto che si fonda sull’art.2 della Costituzione, il quale indica l’unione della coppia come una formazione sociale da tutelare. C’è un diritto assoluto dei partner alla trascrizione nei registri che il decreto tutela con la formula ‘Ufficiale di stato civile’ e questo evita che, attraverso dichiarazioni di coscienza individuale, si possa non dar corso all’attuazione. Non solo i sindaci, infatti, possono trascrivere le unioni ma possono delegare altre figure che rivestono altra qualifica. La platea è molto ampia e si evita il rischio che si paralizzi l’attuazione della normativa”. Frattini ha poi aggiunto: «Noi suggeriamo al ministro degli Interni di adottare il decreto in cinque giorni», concludendo che «la prima unione civile può essere celebrata ragionevolmente per ferragosto».
Ma pur essendo stato formalmente risolto, il nodo dell’obiezione di coscienza continua a destare preoccupazioni. Diversi sindaci (ad esempio Massimo Bergamin a Rovigo) hanno dichiarato di voler fare obiezione. Evidente il disegno soprattutto della Lega Nord si sabotare un provvedimento che non volevano e contro cui hanno votato.
Ciò non toglie che agosto 2016 dal punto di vista dei diritti di segnerà un momento di svolta. Come cantava un giovane Max Pezzali ci attende una “lunga estate caldissima”. Oltre al riconoscimento dei diritti, la celebrazione delle unioni omosessuali comporta un’altra novità. Per la prima volta saranno censite le famiglie omosessuali nel nostro paese, dato che era sfuggito ad ogni statistica. Come sottolinea Vincenzo Branà, segretario dell’Arcigay di Bologna, le unioni civili faranno venire a galla un mondo che fino ad oggi è rimasto sommerso. Afferma: Siamo soddisfatti, ma il pericolo adesso è una nuova ondata d’intolleranza per le coppie dello stesso sesso che vengono allo scoperto. La nuova visibilità di coppie che fino ad ora avevano dovuto nascondersi, o tenere un profilo basso per anni, può farle diventare bersaglio di chi dichiaratamente avversa le unioni civili. Ad iniziare dai posti di lavoro, dove molte coppie dovranno uscire dalla clandestinità per ragioni amministrative…”.
La gara ora è tutta tra comuni italiani. Dove sarà celebrata la prima unione civile? Chi sarà il primo a tagliare il traguardo? In molte città sono già attivi i numeri telefonici per prenotare la celebrazioni. La macchina organizzativa si è messa in moto. Resta solo da scoprire quale sarà il primo comune “gay friendly”. Per ora sembra esserci un testa a testa tra Bologna e Milano. Da Verona si prenota il balcone di Romeo e Giulietta, a Viareggio unioni civili in spiaggia. Roma per ora arranca nelle retrovie. Campidoglio e Terme di Caracalla le sedi più richieste. Vicenza offre i suoi palazzi storici con le stesse tariffe dei matrimoni etero. A Bologna, Milano e Palermo ed avranno la precedenza le coppie con uno dei membri afflitto da gravi problemi di salute: in questi casi, come è evidente, il tempo è contato.
Questo è un grande passo per l’Italia. È stato un cammino faticoso, un cammino che ha segnato una svolta. Da Ferragosto tutte le famiglie potranno camminare insieme, senza più ipocrisia o discriminazioni. Nella speranza che gli Italiani siano pronti ad accettare questo cambiamento senza più girarsi dall’altra parte.