17 luglio 1936: l’Europa abbandona la Spagna, il nazi-fascismo trionfa

 

SPAGNA 3

 

1931

Re Alfonso XIII, responsabile della lunga dittatura militare del generale Primo De Rivera, indice le elezioni municipali: il 12 aprile si vota. La vittoria arride ai repubblicani.

14 aprile: Re Alfonso lascia la Spagna. È proclamata la Repubblica.

24 giugno: Elezioni dei deputati alla Cortes Costituenti.

14 ottobre: Formazione del governo presieduto da Manuel Azanha

21 ottobre: Emanazione della legge per la difesa della Repubblica. Tra le norme previste risaltano quelle dirette a impedire la lotta del proletariato attraverso pesanti limitazioni delle libertà fondamentali. Al ministro dell’Interno erano concessi ampi poteri discrezionali in virtù dei quali poteva “sospendere le riunioni o manifestazioni pubbliche di carattere politico, religioso o sociale quando per le circostanze in cui siano state convocate, sia presumibile che la loro celebrazione possa turbare la pace pubblica”.

9 dicembre: Le Cortes approvano la costituzione con 358 voti a favore e 89 astenuti.

1932
Gennaio: Fallito tentativo insurrezionale anarchico in Catalogna.

9 settembre: approvazione della legge sulla riforma agraria. La riforma agraria, varata dopo una lunga e travagliata gestazione e frutto di numerosi compromessi con l’opposizione, non seppe dare risposta ai problemi delle masse contadine: la rivolta di Casas Viejas, avvenuta nel gennaio del 1933, è uno dei tanti episodi in cui si espresse la loro rabbia. Nel piccolo paese andaluso i contadini avevano proclamo il “comunismo libertario”. Il movimento fu represso duramente dalla Guardia d’Assalto che massacrò un gruppo di persone di cui facevano parte donne e bambini che si erano rifugiate in una capanna.

Questo episodio segna di fatto la fine del biennio repubblicano. Palese si rivelò l’incapacità della coalizione riformista, presieduta da Azanha, di far fronte ai problemi reali.

Il passaggio all’opposizione del partito radicale rese necessarie nuove elezioni.

1933
9 ottobre: Il presidente Niceto Alcalà Zamora scioglie le Cortes e indice nuove elezioni.

29 ottobre: Fondazione della Falange, movimento di estrema destra.

19 novembre: Le destre vincono le elezioni.

18 dicembre: Formazione del governo Lerroux
1934

Marzo: Costituzione della Alianza Obrera delle Asturie del nuovo raggruppamento fanno parte organizzazioni sindacali, il partito comunista, il blocco operaio e contadino e l’Unione Socialista.

Formazione del secondo governo Lerroux con la partecipazione di esponenti della destra clericale.

5 ottobre: Esplode la rivolta popolare nelle Asturie repressa ferocemente dall’esercito agli ordini del generale Francisco Franco.

1935

3 maggio: Il leader della destra Josè Maria Gil Robles assume il ministero della guerra.
17 maggio: Il generale Francisco Franco è nominato capo di stato maggiore centrale.

13 dicembre: Il governo Lerroux è costretto alle dimissioni travolto da uno scandalo finanziario.

1936

7 gennaio: scioglimento delle Cortes e indizione di nuove elezioni.

15 gennaio: Le sinistre sottoscrivono il Patto di Fronte Popolare che, come scrive Gabriele Ranzato (Rivoluzione e guerra civile in Spagna 1931-1939, Loescher 1975) è un accordo “estremamente moderato nel cui programma prevale… il punto di vista dei partiti della piccola borghesia repubblicana rispetto a quello dei partiti operai”.

16 febbraio: Il Fronte Popolare vince le elezioni. I risultati assegnano al Partito Comunista Spagnolo 17 seggi contro i 99 del Partito Socialista e i 126 totalizzati dalla sinistra “borghese”, Sinistra Repubblicana e Unione Repubblicana. Formazione del governo presieduto da Manuel Azanha (Sinistra Repubblicana) nel quale, come scrive Pietro Nenni nel suo “Spagna (Sugarco 1976) non era presente alcun rappresentante delle forze operaie.

Marzo: Franco è inviato alle Canarie come comandante Generale.

10 maggio: Azanha è eletto presidente della Repubblica. Si forma il governo Casares Quiroga.

17-19 luglio: Sollevazione militare in Marocco e in Spagna. Si ebbero scontri sanguinosi in varie città. Nella capitale Madrid e a Barcellona gli scontri furono particolarmente violenti. Molti soldati rifiutarono di obbedire agli ufficiali ribelli.

19 luglio: Dimissioni del governo Casares Quiroga e formazione del governo Giral.

Nei cinque mesi che separano la vittoria del Fronte Popolare dalla sedizione militare (l’Alzamiento dei “cuatro generales”) il governo non riuscirà a varare provvedimenti che avviassero a soluzione i gravi problemi della Spagna – soprattutto quello della distribuzione delle terre ai contadini, che fu realizzata in piccola parte – e sottovalutò i preparativi di eversione militare che erano in corso e che erano noti, In proposito scrive Raymond Carr nel suo “The Republic ad the civil war in Spain”: “Uno degli errori più gravi di valutazione fu di credere alla lealtà degli alti comandi militari…”

3 agosto: Dichiarazione dei governi francese e inglese di “non intervento” del “Comitato di Londra”, che doveva attuare la politica di non intervento nella guerra civile spagnola proposta dalla Francia, facevano parte 27 nazioni europee. Alle riunioni del comitato parteciparono anche i rappresentanti italiani e tedeschi i quali invece intervennero massicciamente nel conflitto. Emile Vandervelde, presidente della Seconda Internazionale Socialista, ministro del governo belga, dimissionario perché contrario alla neutralità assunta di fronte alla guerra di Spagna, così si espresse sul “non intervento”: “Fino a quando una imparzialità derisoria pretenderà di mettere sul medesimo piano il governo legittimo di una Spagna amica e i sediziosi del 19 luglio1936?” E l’ambasciatore americano in Spagna, Claude Bowers, definì l’azione del comitato: “Ogni mossa del Comitato per il non intervento è stata fatta per servire la causa della ribellione… Il comitato è stato il gruppo più cinico e disonesto della storia” (Antony Beevor, La guerra civile in Spagna, Rizzoli 2006).

4 settembre: Formazione del governo di Fronte Popolare presieduto dal socialista massimalista Francisco Largo Caballero, di cui fanno parte 5 socialisti, 2 comunisti, 2 di Sinistra Repubblicana, 1 di Unione Repubblicana, 1 di Sinistra Catalana e un nazionalista basco.

29 settembre: Francisco Franco assume “tutti i poteri”.

4 novembre: Gli anarchici entrano nel governo di Largo Caballero.

Novembre-dicembre: Battaglia di Madrid. Fu uno scontro epico che il poeta Rafael Alberti celebrò in uno dei suoi poemi più belli:

“Madrid cuore della Spagna,

pulsa febbrile

se ieri il suo sangue ribolliva

più caldo ancora oggi brucia

mai più potrà dormire

perché se Madrid si addormenta così

vorrà un giorno svegliarsi

e l’alba non verrà

Non dimenticare la guerra, Madrid,

non dimenticare che mai, di fronte a te,

gli occhi del tuo nemico

ti gettano sguardi di morte:

Madrid che non si dica mai

che non si pubblichi o si pensi

che nel cuore della Spagna

il sangue si è mutato in neve”

1937

8 febbraio: I franchisti vittoriosi entrano a Malaga.

8-18 marzo: Il corpo di spedizione italiano è sconfitto a Guadalajara. “Guadalajara, una battaglia nel fango”. Così fu definita. Fu uno scontro terribile con gravi perdite da entrambe le partiti che vide i volontari italiani impegnati nella difesa della repubblica combattere contro gli italiani inviati dal regime fascista: i fratelli hanno ucciso i fratelli.

29 aprile: Bombardamento di Guernica da parte di aerei della legione tedesca “Condor”.

Maggio: Si acuiscono i contrasti tra anarchici e comunisti

3-8 maggio: scontri a Barcellona tra gli anarchici, che in Catalogna avevano un forte seguito ed avevano occupato la centrale telefonica, e le forze della Repubblica formate soprattutto da comunisti. Assassinati numerosi anarchici italiani tra i quali Camillo Berneri e Francesco Barbieri.

17 maggio: Il governo Caballero è sostituito dal governo presieduto dal socialista Juan Negrin con esclusione degli anarchici.

19 giugno: Bilbao conquistata dai franchisti.

Luglio: La battaglia di Brunete. Negli scontri trovò la morte la giornalista di “Life” Gerda Tarò, moglie del celebre fotografo Robert Capa. Le perdite nelle Brigate Internazionali furono particolarmente pesanti.
Ottobre: Tutto il nord nelle mani di Franco

15 dicembre: Controffensiva repubblicana: la battaglia di Teruel. Teruel, con Avila e Soria, è la città più fredda della Spagna. Si combatté in condizioni climatiche terribili. Molti combattenti morirono assiderati. Ma il 1° gennaio il governo repubblicano poté annunciare la presa di Teruel: era la prima capitale di provincia conquistata dall’esercito repubblicano.

1938

17-19 marzo: Raid di aerei da bombardamento italiani su Barcellona che provocò migliaia di morti e feriti. Il massacro suscitò viva indignazione: il Papa Pio XI indirizzò una protesta solenne a Mussolini.

Aprile: I nazionalisti giungono al Mediterraneo e dividono il territorio della Spagna Repubblicana.

Maggio: Il presidente Negrin propone un programma di pace in 13 punti tra i quali la rinuncia dei vincitori alle rappresaglie, il riconoscimento delle “regioni” spagnole e dei diritti dei lavoratori. Prevedeva inoltre il ritiro dei combattenti stranieri.

23 luglio: I repubblicani danno inizio alla battaglia dell’Ebro. Dopo tre mesi di aspri combattimenti – in cui la Brigata Garibaldi dette prova di grande coraggio – e di duelli aerei, i nazionalisti rimasero padroni del terreno.

1939

Gennaio-febbraio: I franchisti si impossessano di tutta la Catalogna.

28 marzo: Ingresso delle truppe di Franco a Madrid.

 

fondazione nenni

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