L’ipocrita Europa nella crisi delle banche

banche euro

-di SANDRO ROAZZI-

Finora la Brexit sembra aver provocato in Europa un unico surplus,quello dell’ipocrisia. “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai più maschere che volti” sosteneva Luigi Pirandello. Mai frase fu più attuale per dare una fisionomia all’atteggiamento di Bruxelles e dei Governi rispetto alla questione  delle banche.

La compiacenza del passato ha permesso sostanziosi aiuti a diverse banche europee ed oggi pare improbabile che chi invoca rigorosa discontinuità per le nuove difficoltà  faccia davvero sul serio , al di là delle parole, in una fase di grande incertezza economica, di deflazione, di bassissima redditività per gli istituti bancari. Soprattutto perchè nella pancia di non poche banche continentali si annidano ancora prodotti velenosicome i derivati. Non evitare tracolli eventuali nel sistema bancario italiano  significherebbe inoltre assestare un altro duro colpo a quel che resta della coesione europea già ai minimi storici. L’Europa della Merkel, di Hollande, di Renzi, degli spagnoli senza governo e dei greci senza un euro se lo può permettere? Certo che no. La concorrenza, le regole devono continuare ad esistere, ma… insieme alle deroghe ed ai conseguenti e  necessari aiuti “regolarizzati”.  Sua maestà l’ipocrisia  protegga la vecchia Europa. E’ un male? No di certo, ma da il segno della crisi profonda nella quale siamo sprofondati. La finanza e le banche sono ancora al centro della scena come se la grande recessione del 2008 non avesse insegnato quasi nulla. Minacciose presenze  per l’economia reale ma più ancora per la stessa  tenuta politica del Vecchio Continente e dei suoi maggiori Stati, la vera novità.  Ci sono contromisure che allora non c’erano, certo , ma alla fine si deve ricorrere alla inevitabile rivalutazione del ruolo degli Stati nazionali dopo tanto neoliberismo dissennato (e corteggiato anche a sinistra) e rigore a senso unico.   Del resto senza guerre di religione e enfatizzazioni di facciata.  ma in modo molto pragmatico gli Stati Uniti avevano nella crisi usato la mano pubblica per sistemare le cose.

Il sostegno possibile, forse probabile, alle banche da parte dello Stato italiano vuol dire anche rendere meno vulnerabile il sistema bancario rispetto alle mire della speculazione internazionale cui non dispiacerebbe certo mettere le mani su istituti di credito italiani con  bassi valori sui mercati. Tutto questo avviene però come se si fosse  in una regime di assoluta normalità nel quale va da sé che risparmiatori, imprese e famiglie abbocchino all’amo di considerare le…maschere come dei volti autentici. Eppure lo spettacolo dei primattori di Bruxelles e quello anche più domestico della Assemblea dell’Abi a Roma sembra dare  ragione a Pirandello. C’e’ una imperturbabilità di facciata sconcertante  che testardamente si rifugia nell’unico posto in grado ancora di dare assicurazioni, il potere del presente.  Ma così il crinale che si attraversa  porta in basso non in alto. Mentre si ridurranno ancora risorse che invece servirebbero sul piano sociale e del rilancio economico. A pagare saranno i soliti noti? . “Superstizione, idolatria, ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l’elemosina” disse Lutero. Allora come oggi invece la verità andrebbe onorata come una priorità. I soliti noti sperano.

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