Secondo l’editore de “il Giornale”, Paolo Berlusconi, la trasformazione del libro di Adolf Hitletr (Mein Kampf) in un gadget editorial-commerciale neutro, quasi asettico, grazie alla presentazione di un documento storico, è stata fatta “in modo molto razionale e ragionevole”. Non contento di aver alleviato le responsabilità del suo direttore, Alessandro Sallusti, autore di una operazione a dir poco controversa, ha voluto anche bacchettare gli altri giornali, quelli concorrenti, invitando coloro che prendevano nota delle sue dichiarazione a leggerli “e capirete come alcuni quotidiani dicono molte bugie”. Rispetto a cosa? All’operazione commerciale? Al fatto contingente o alla storia in generale? Al passato, al presente o al futuro? In attesa di chiarimenti circa il contenuto delle bugie, non resto altro da fare che prendere atto che gli unici irragionevoli sono i membri di quella comunità ebraica che pretende giustamente rispetto per una storia scritta con il loro sangue e sulla loro carne. A meno anche anche quelle non siano bugie.