-di VALENTINA BOMBARDIERI-
Strage di Orlando. 50 vittime e 53 feriti. Numeri destinati a salire. Più di 100 persone. Dovrebbe essere irrilevante il loro orientamento sessuale, eppure non sembra essere così. Sui social network impazzano frasi e vignette imbarazzanti. Su twitter messaggi di supporto al killer. Una tragedia avvenuta sotto campagna elettorale, che sembra portare acqua al mulino di Trump.
Una ferita profonda. Inferta all’America. Alla comunità omosessuale. Al mondo intero. L’Isis rivendica il massacro. Il folle omicida questa volta si chiama Omar Saddiqui Mateen che, prima di spezzare le vite di persone innocenti, ha telefonato al 911. Ha rivendicato con la polizia la propria fedeltà all’Isis. Una tragedia che incrocia varie polemiche: terrorismo, controllo delle armi, diritti LGTB. Per Obama è un “atto di terrorismo e di odio”.
In Italia le reazioni sono state tiepide, niente a che vedere rispetto alle manifestazioni di cordoglio e di solidarietà degli attentati degli ultimi anni. Sembra come se quei giovani del Pulse non fossero uguali a quelli del Bataclan. I morti non sono tutti uguali, nell’ottica assurda che ci sono morti che la morte se la cercano.
Questo attentato apre un divario. E scopre la sofferenza di persone che soprattutto in Italia hanno dovuto combattere per ottenere dei diritti, ancora incerti e lacunosi. Che ancora una volta si sentono abbandonate. La Tour Eiffel stasera si tingerà dei colori dell’arcobaleno. E in Italia? C’è Italia- Belgio. Non c’è tempo per pensarci.
Siamo stati Charlie, siamo stati francesi, americani, belga. Nessuno però ha avuto il coraggio di essere gay. O perlomeno umano.
brava !