La ripresa dell’Ocse

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-di SANDRO ROAZZI-

Ripresa economica deludente? E se invece stesse per riprendere forza trainata soprattutto da consumi privati, suggerisce l’ultimo Outlook dell’Ocse che conferma per l’Italia le previsioni di un Pil quest’anno ad un modesto 1% (1,2% la stima del Governo) ma in salita nel 2017 all’1,4%  (in sintonia con il Def). La domanda interna insomma, buco nero durante la recessione,  sta migliorando trainata, sostiene l’Ocse,  da “un reddito nominale in crescita,  inflazione bassa e misure fiscali” ed in particolare da consumi che si orientano verso il mercato dell’auto e i beni durevoli, ovvero le spese maggiormente rinviate durante la crisi dalle famiglie.

Un implicito invito ad aver coraggio nelle politiche dedicate al ceto medio? Annunci del Governo in questa direzione esistono, ma confusi poi  con altre ipotesi assai impegnative in termini di risorse da spendere.

Ma ci sono ancora punti deboli: gli investimenti sono troppo timidi, le riforme strutturali si avvertono ancora poco mentre arriva dai  mercati finanziari un serio campanello d’allarme: “stanno segnalando che la politica monetaria è sovraccarica” tanto che questa specie di… Atlante con sulle spalle  il peso maggiore dell’economia in tempi di deflazione “è arrivata vicina al picco dell’equilibrio fra rischi e benefici”. Una strizzatina d’occhio ai tedeschi non fa mai male.

La palude da cui uscire però è sempre la stessa: la deflazione,  anche se i dati di ieri dell’Istat segnalano tutto sommato un lieve miglioramento della situazione che resta inchiodata però, se non cambiasse nulla fino a dicembre, ad un -0,3% di inflazione (era -0,4% ad aprile). Lo scenario dei prezzi è ancora in buona parte letargico: i sussulti vengono una volta dal petrolio che risale, oggi dai tabacchi, domani forse da alcune tariffe.  Meglio sembra andare per la disoccupazione che sempre secondo l’Ocse dovrebbe scendere sotto l’11 % nel 2017 anche se “bisogna far di più per aumentare produttività e inclusione”. Sull’inclusione, Salvini permettendo, ci stanno già pensando a renderla…gradevole per il Ministero dell’Economia quei due milioni e passa di stranieri che versano quasi 7 miliardi di tasse l’anno. Sulla produttività , mistero doloroso da più di 20 anni, bisognerà invece capire se, oltre alla migliore efficienza pubblica ed ad una giustizia più celere, la quarta rivoluzione industriale (ed un rilancio del Sud magari) sarà in grado di fornire un cambio di passo. Ma c’è un’annotazione dell’Ocse che non andrebbe trascurata e riguarda lo sforzo da compiere per ridurre la “non corrispondenza fra impiego e competenze” ed aumentare l’occupazione soprattutto a beneficio dei giovani. Un tema reso ancora più attuale di fronte ai velocissimi cambiamenti in atto.

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