Pensioni si ricomincia. Governo-sindacati, torna il tavolo

Pensioni: iniziato incontro governo-sindacati
Una immagine del tavolo, presso il ministero del Lavoro, tra governo e Cgil, Cisl e Uil, sulla modifica della legge Fornero sulla previdenza e sulle politiche del lavoro, Roma, 24 maggio 2016. ANSA / ALESSIA TAGLIACOZZO

-di SANDRO ROAZZI-

Torna la parola confronto nel rapporto fra governo e sindacati. E rispunta su un tema emblematico come le pensioni. Stamane il primo incontro frail Ministro Poletti ed i leader di Cgil, Cisl, Uil si è concluso con una assonanza …di metodo: clima positivo per tutti i partecipanti, ora si comincia. E’ questa è la prima novità, vale a dire che ci sarà un seguito sul nodo pensioni e sul lavoro (leggi soprattutto cuneo fiscale) con tanto di tracce di lavoro sulle quali misurarsi. Il merito però sarà un’altra storia, come è ovvio che sia. Eppure per i sindacati è una opportunità che la Camusso, Barbagallo e Furlan dimostrano nei loro commenti di non sottovalutare affatto. Ed i toni sono praticamente identici, non sempre nel passato è avvenuto a seguito di inizi simili. I sindacati rivendicano in più il fatto che la ripresa di contatto è avvenuta per la loro pressione come nel caso della forte manifestazione tenuta dai pensionati a Roma.

Una conferma è comunque arrivata: il governo nella legge di stabilità modificherà la Fornero sul capitolo flessibilità da lavoro a pensione. Anche se il Ministro Poletti ribadisce che i vincoli di bilancio sono paletti non aggirabili. L’Europa ci guarda. Certo ai sindacati non può bastare l’aver portato a casa una tale agenda in quanto resta il dubbio, alimentato dai precedenti, su quale sarà l’effettiva disponibilità del Governo: puntare a soluzioni che tengano conto delle proposte, ormai ben note, del sindacato o limitarsi a prenderne atto ma senza mutare la direzione di marcia che verrà scelta, a questo punto in quel di Palazzo Chigi.

E proprio il Presidente del Consiglio lancia segnali che almeno per oggi possono contribuire a distendere ulteriormente il clima. Lo fa quando tranquillizza sul fatto che nessuno deve temere per la propria pensione. Lo fa quando accenna a discussioni sulla situazione delle pensioni minime ed anche quando riaccende la speranza per uno sgravio fiscale sui ceti medi.
Renzi chiarisce anche il tipo di rapporto che va tenuto con i sindacati: la concertazione non è una coperta di Linus che non si può mai abbandonare, ma se “possiamo coinvolgere e dialogare con le categorie noi siamo qui”. Semmai non usa, ma questa non è una novità, la parola decidere.

Naturalmente ci vorrà tempo. Le elezioni amministrative non permettono passi falsi. L’unica turbativa può venire dalla smania di vari protagonismi, ma questa volta a fare la differenza possono essere proprio i tavoli di discussione. Dove comunque si cercherà di chiarirsi e fare chiarezza.

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