L’Europa ha due grandi e raffinati comici: Beppe Grillo e Boris Johnson. Due originali interpreti dell’evoluzione sociale e storica del vecchio continente. Con un problema, però: vogliono fare anche i politici. Il primo ha commentato l’euforia seguita all’elezione di Sadiq Khan, laburista, di origine pakistane, musulmano, a sindaco di Londra, in maniera delicata: “Voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster”. Sembra che la sala (“recitava” a Padova) abbia apprezzato confermando quel che molti dicono a proposito della maniera degli italiani di “toccare il fondo”: una volta raggiunto l’obiettivo, cominciamo a scavare. Il secondo, evocando la tentazione dell’Europa a farsi stato unico, semmai seguendo le orme dell’Impero Romano, ha paragonato la Germania attuale a quella di Hitler. Berlino ha tanti difetti sui quali, peraltro, bisognerebbe ragionare con serietà, ma tirando in ballo quel passato Johnson dimostra di avere scarsa dimestichezza con gli strumenti di analisi storica. Uno degli slogan più in voga nel ’68 era: una risata vi seppellirà. Si puntava in quel modo a esaltare la forza rivoluzionaria dell’ironia e dell’autoironia. Sicuramente non questo macabro festival.