E Draghi ammonì l’Italia

-di Sandro Roazzi-

La Bce l’aveva detto: sul piano monetario tutto, ma senza politiche economiche efficaci non si va lontano. Anzi si può scivolare in stagnazione. Ed oggi ecco il primo monito: “i paesi con alti livelli di indebitamento sono particolarmente vulnerabili ad un rialzo della instabilità dei mercati finanziari”. Senza peli sulla lingua l’Istituto di Francoforte ricorda che otto Paesi dell’eurozona, con dentro l’Italia, “ sono esposti a rischi elevati per la sostenibilità del bilancio pubblico nel medio periodo. Servono “ulteriori sforzi di risanamento”. Il guaio è che la Bce resta anche convinta che la ripresa proseguirà debole e la domanda interna dovrà essere sostenuta ancora. Tanto lavoro per i Ministri delle Finanze e dell’Economia, tanto e con capitoli da rompicapo.

Che la ripresa stenti e la stagnazione ne sia l’ombra meno tranquillizzante si vede ogni giorno dai dati statistici che vengono sfornati. Da noi a gennaio le vendite al dettaglio restano come quelle non particolarmente brillanti di dicembre, invariate; se poi si mettono in rapporto gli ultimi tre mesi con i precedenti è subito flessione dello 0,1%. Con i piccoli negozi che restano con l’acqua alla gola (-2,6% contro il +1,1% delle imprese con almeno 50 addetti).

Segnali meno negativi sempre a gennaio vengono dal fatturato le cui sorti , pur traballanti, sono sorrette da un potente +13,9% del settore dell’auto.. Il resto sono passetti in avanti ma anche indietro che si confondono nel labirinto delle interpretazioni statistiche, ma il ritmo complessivo non invoglia grandi entusiasmi. Ed anche in questo caso il mercato interno non è per niente brillante, a differenza di una certa tenuta di quello estero. Gli ordini in aumento congiunturali dello 0,7% a gennaio impediscono almeno eccessivi pessimismi. Ma certo l’avvio del 2016 è assai timido.

Il mercato interno è e resta il problema dei problemi, cui è attaccato il nodo occupazionale. Come al solito gli occhi sono puntati verso la nuova legge di stabilità la cui architettura dovrà tener conto di un bel po’ di sollecitazioni: ha cominciato la Bce, ma il solito pressing si farà più forte con Bruxelles sulla flessibilità, con l’altalena dei mercati, con la ridotta capacità…respiratoria del mercato interno, con il lavoro.

Se fosse un puzzle sarebbe assai complicato da ricomporre. E comunque un …regalo non molto gradito per chi lo riceve.

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