-GIANCARLO LUNGHI-
Il 1° Gennaio 1980 moriva l’On. Pietro Nenni. La sua vita ha contraddistinto quasi novantanni di storia italiana,quella più vera, fatta di esigenze di giustizia,di libertà, di democrazia tesa alla realizzazione di un socialismo democratico dal volto umano.
L’ultimo suo messaggio che ha voluto consegnare alle nuove generazioni è stato quello di perseverare, di non lasciarsi mai scoraggiare, di non accettare mai di essere sconfitti. Perchè chi non accetta di essere sconfitto, non è sconfitto e quindi può considerare il suo domani con maggiore serenità e fiducia. Del resto il suo ultimo articolo a fine anno 1979 dal titolo “ anno che va, anno che viene,l’alternativa di rinnovarsi o perire”con l’invito esplicito a rinnovarsi e battersi con determinazione per le proprie idee è un punto fermo al quale fare riferimento sopratutto anche oggi che viviamo in una società carente di valori e di ideali.
Nenni ha dedicato la sua vita al servizio dei lavoratori e del paese, ha perso una figlia Vittoria ad Auschwitz, ha cercato di saldare la realtà con l’ideale, il presente con il futuro.La sua azione è stata sempre guidata dalla fedeltà ai suoi ideali ed è stato amato dai suoi amici e compagni e rispettato dagli avversari.
Dobbiamo tornare all’insegnamento di Nenni che ha testimoniato con tutta la sua vita che la politica è missione, che è difficile farla con il sentimento pensa tu con il risentimento che cosa succede. Non possiamo chiedere a tutti noi di levarsi alla sua altezza, possiamo chiedere a tutti noi di non dimenticare il suo insegnamento. La sua storia può far parte a pieno titolo del partito democratico,tanto più oggi che il PD è membro della grande famiglia europea dei socialisti e dei democratici.
Sarebbe giusto e auspicabile che il PD, oltre a riconoscere l’autorità politica e morale di Alcide De Gasperi ed Enrico Berlinguer si identifichi in un grande padre della patria e della repubblica come Pietro Nenni magari ricordandolo in un convegno nazionale per esaminare la sua figura e la sua opera.
Sarebbe giusto e auspicabile……
Continua l’illusione che la dottrina del Pd possa fondersi nella cultura del Psi. Questa è rassegnazione. Dicono che ilPd ha i voti e noi no. Pazienza, se sapremo conquistarli bene, altrimenti non possiamo forzare la Storia. La fase storica del Pci dovrà concludersi, portandosi dietro il suo fallimento, che ha prodotto un arretramento della società e l’umiliazione del popolo italiano. Essere nei Socialisti Europei non è una garanzia. Il Pd è “iscritto” al Pse senza esserne portatore di ciò che è la sua storia e cultura.
Ma cosa centra il PCI con Renzi, Boschi, Madia, Guerrini, Giachetti, Gentiloni, Lotti, Franceschini…
De Gasperi,Nenni,Berlinguer debbono essere gli ispiratori di un nuovo partito di sinistra.
Continua la grande illusione che il PD sia un partito di sinistra, solo perché vi sono stati sversati alcuni residui del partito dei DS, PDS , PCI. Ormai è chiaro, e non c’era bisogno di Renzi, per averne la dimostrazione: il PD è la nuova DC con tendenze a spostarsi ancora più a destra (“partito nazionale”). Anche i “sinistri” del PD, i Civati, i Fassina, i i Bersani, i Cuperlo, non hanno niente di sinistra se non la voglia di essere leader di qualcosa purchessia. L’appartenenza alla Internazionale socialista è ovvia visto che dell’Internazionale socialista rimane ormai solo l’Internazionale. Se si vuole riflettere su Nenni occorre essere onersti con noi stessi e chiarirci le idee: vogliamo essere veramente socialisti? Allora seguiamo il suo esempio dedicandoci ai problemi degli ultimi senza lasciare il campo alla Chiesa che ormai lo sta facendo davvero e da sola. Ricostruiamo il PSI dalla base cercando giovani e meno giovani che si pongano seriamente non il problema delle elzioni comuinali, regionmali o nazionali, ma quello del nuovo radicamento degli iodeali sociualisti nella società di oggi. Tanto più che la situazione del nostro paese somiglia per certi aspetti sociali a quella del secondo dopopguerra. Io ho quasi ottant’anni ma sono pronto a dare il mio contributo.
ricordo sempre la mattina del 1 gennaio del 1980 in tipografia a grosseto a fare i manifesti per la morte di nenni