Le parole d’autore di Pietro Nenni (terza puntata)


– di Francesca Vian –

nenni fumettoSCHIARITA

Pietro Nenni estende il significato di schiarita che da “rasserenamento del tempo” diviene “miglioramento dei rapporti politici fra gli stati”.

Schiarita appare nel 1944, nella Roma già libera, con il Nord ancora sotto il tallone nazi-fascita. L’articolo si intitola proprio “Schiarita”, forse perché nel titolo si è alla ricerca di una espressione sintetica, efficace, di effetto immediato. Nenni scrive poi nell’articolo: “Indifferenti ai nostri malanni i nazi-fascisti distruggono nella loro ritirata le opere d’arte, le officine, i depositi, razziano il bestiame, bruciano i raccolti. (…) Sotto questo aspetto la dichiarazione Roosevelt-Churchill di Hyde Park e la dichiarazione del nostro governo hanno provocato una schiarita nell’orizzonte politico che permette di considerare i problemi della ricostruzione italiana con qualche maggiore fiducia” (“Schiarita”, Avanti! 28 settembre 1944, ripubblicato in Pietro Nenni, Vento del Nord, Einaudi, 1978); si avverte il neologismo, perché Nenni spiega che la schiarita è “nell’orizzonte politico”; qualche mese dopo, titola “Schiarita alla frontiera”: “Il ritiro delle truppe francesi oltre la frontiera elimina un motivo che più che di attrito era di preoccupazione” (“Schiarita alla frontiera”, Avanti! 17 giugno 1945, ripubblicato in Pietro Nenni, Vento del Nord, Einaudi, 1978).

La voce “schiarire” riferita al cielo è anche in Pascoli. “Schiarita”, da Pietro Nenni estesa alla politica, non poteva che adattarsi ai rapporti internazionali. Il cielo è sovra-nazionale, non ha dogane: è universalmente sopra la testa di tutti; nel cielo plumbeo, la schiarita è un ampio segno chiaro che si ritaglia in una cornice di nero, ma occupa ampiamente il cielo: così la voce traslata si adatta meglio ad occupare tutta la scena politica del mondo, si adatta quindi ai rapporti internazionali. La vocazione internazionale del termine continuerà (esempio “La relativa schiarita internazionale”, in M. Di Biase, Quaderni piacentini, 1963) e proseguirà fino ad oggi.

Non stupisce il riferimento ai fenomeni della natura nei neologismi di Nenni. La stampa socialista è ampiamente vicina al tema. “Chi, per lavoro o per passione, ha avuto la ventura di sfogliare intere annate dell’Avanti! e di leggere in sequenza le quotidiane vignette di Scalarini”, scrive Luigi De Angelis, coglie immediatamente aspetti comuni importanti, perché “la lettura delle vignette scalariniane riesce infatti a rendere l’idea esatta delle posizioni del movimento socialista italiano dell’epoca” (Luigi De Angelis, in “Giuseppe Scalarini, pacifista integrale”, galantara.it). E’ impossibile non essere affascinati proprio dai fenomeni naturali di Giuseppe Scalarini, sempre presenti, tratti a insegnamento, in disegni che sono vere e proprie parabole di dottrina socialista e di vita: vita grama quella di oggi, schiacciati dall’uragano della reazione, vita felice quella di domani.

Nerissimo il cielo internazionale di questi giorni, a fosche scurite.      “Vi è quindi senza uscita, martirio eterno di popoli e generazioni, sempre di fronte allo stesso problema della guerra, che s’eterna trasformandosi appena nei suoi caratteri esteriori? In quest’ora di sciagurate divisioni, di smarrimento e di oblio” ha “un valore di simbolo lo sforzo d’intendersi e d’unirsi (…) contro il solo vano nemico: lo spirito di rapina delle plutocrazie finanziarie” (Pietro Nenni, Avanti!, 10 maggio 1921, pagina 5, da Parigi).

francescavian@gmail.com

Prossima puntata con “Vento del Nord”.   

scalarini

Giuseppe Scalarini tratteggia una “schiarita” fra natura e politica.

Sullo sfondo una “Camera del lavoro” è stata incendiata.

Da “Le immagini del socialismo”, Direzione PSI, 1984

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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