CHE TEMPI!

basta_non_voto_n-GIUSEPPE TAMBURRANO-

Finalmente qualcuno si accorge autorevolmente (Ainis sul Corriere del 18 giugno) del grande valore etico-politico che ha l’astensionismo! Il quale indica non solo la disaffezione del cittadino verso le istituzioni ma anche e più concretamente un giudizio politico sulla classe dirigente. E il capo del governo, che si è gloriato del 40,8 per cento dei voti alle europee attribuendolo, correttamente, a se stesso, cioè come consenso alla sua persona e alla sua opera, deve per coerenza attribuire a se stesso e alla sua opera anche i voti che sono mancati nelle recenti elezioni amministrative (contando anche, non mi stancherò di ripeterlo, le schede bianche e nulle). Il che vuol dire che oggi noi abbiamo un governo che dirige il paese senza la maggioranza degli elettori, cioè illegittimamente.

Le mie sono considerazioni etico-politiche e non hanno un valore costituzionale, per cui Renzi governa “legittimamente”.

Nel precedente articolo ho sottolineato il fenomeno. Esso si è ripetuto e aggravato nelle recenti elezioni comunali e nelle regionali siciliane. E poiché da alcuni calcoli risulta che le schede nulle e bianche sono circa il 5 per cento, il voto negativo verso la classe dirigente colpisce tutti ed in particolare il governo, tenendo presente che parecchi elettori che sono andati a votare hanno dato il loro suffragio a forze anti-Renzi come la Lega e Cinque stelle.

Alcune cause di tale disaffezione imputabili a Renzi sono evidenti: il suo governo fa poco o niente per risolvere la crisi italiana: quella economica in primis è rivelata dall’andamento economico. Dario Di Vico (Corriere della Sera 17 giugno) scrive a proposito della produzione industriale di aprile che: “più di qualche economista era disposto a scommettere su uno +0,8 per cento, non si sarebbe stupito molto se poi il dato si fosse fermato a 0,5 per cento, ma non si sarebbe aspettato il vero responso: 0,3 per cento”. E io aggiungerò che questa crescita non è figlia del Job’s act, ma del quantitative easing di Mario Draghi. E che dire dell’occupazione? Basti notare che 100.000 precari della scuola vedranno probabilmente sfumare la loro assunzione.

Ma voglio notare anche un aspetto di costume del “carisma” di Renzi, il quale vedrebbe bene come candidato sindaco di Roma (se e quando riuscirà a sloggiare Marino) il vice-presidente della Camera Roberto Giachetti non per le sue doti politiche e culturali – di cui certamente dispone – ma perché dirige le sedute della Camera senza cravatta, va in giro in scooter e sa prendere in giro il grillino Di Battista.

 

 

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